Unico sistema pensionistico europeo: Paradiso o inferno?

Non è un segreto che la cancelliera tedesca Angela Merkel sta da anni cercando di “istituire” un’economia unica nell’eurozona e da anni viene combattuta da paesi come la Francia, timorosi (e forse giustamente) di perdere il controllo della propria economia e dover subire delle direttive a livello europeo (dettate dai tedeschi) di austerità e bilanci molto rigidi.

Ripensandoci bene non è che siamo molto lontani se si considera la crisi, l’austerità e i provvedimenti cui molti paesi tra cui il nostro sono comunque costretti.

Fatto sta che la Merkel ultimamente sta avanzando anche un’altra ipotesi quella del sistema pensionistico unico in Europa poiché in assenza di un tale sistema previdenziale unico, molti dei lavoratori che si spostano nell’UE continueranno a essere svantaggiati.

Prima della crisi economica e i conseguenti tagli alle pensioni – visto che il sistema non era sostenibile, non solo in Italia, ma in tutti i paesi colpiti – nessuno avrebbe voluto o acconsentito a un tale sistema e a un controllo centrale europeo. Ora pero le cose sono cambiate e molti si chiedono quanto peggio potrebbe essere, visti soprattutto i tagli a causa delle pensioni d’oro, le leggi ingiuste, le truffe e la gestione disastrosa dei fondi pensione.

Antonio Mastrapasqua, il presidente dell’INPS non solo si dichiara favorevole a un sistema previdenziale unico a livello europeo, afferma anche che sarebbe ora di darsi tutti una mossa.

“Non basta più immaginare un’Europa fondata solo sul Fiscal Compact (vedi sotto). L’elemento fiscale e la politica di bilancio non sono più sufficienti per costituire quell’Europa che dobbiamo continuare a sognare. E’ il momento di passare dalle dichiarazioni d’intenti ai fatti. In attesa di produrre un vero e proprio Statuto Europeo della Previdenza Sociale, per rimuovere i problemi giuridici di un’armonizzazione non più rinviabile, promuoviamo un tavolo tra gli enti previdenziali dei Paesi UE, per predisporre un’agenda di servizi e una banca dati comune al servizio dei lavoratori europei”.

Secondo noi è più facile dirsi che farsi ma ormai le alternative sono poche.

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[Il Patto di bilancio europeo conosciuto anche con l’anglicismo Fiscal Compact è un accordo approvato con un trattato internazionale il 2 marzo 2012 da 25 dei 27 stati membri dell’Unione europea, entrato in vigore il 1º gennaio 2013. Il patto contiene una serie di regole, chiamate “regole d’oro”, che sono vincolanti nell’UE per il principio dell’equilibrio di bilancio. Ad eccezione del Regno Unito e della Repubblica Ceca, tutti gli stati membri dell’Unione europea hanno firmato il trattato.]

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