La riforma Fornero ci ha portati in un vicolo cieco.
Più si discute e più tutti se ne rendono conto. La riforma Fornero era obbligatoria, sì, gli istituti pensionistici non potevano piu sostenere la spesa sproporzionata che si è venuta a creare con il sistema retributivo, ma anche con i privilegi che il governo ha concesso a molti: baby pensionati, pensioni d’oro (quelle vere mica quelle al di sopra dei 2000 euro) ecc.
Il problema non è la riforma Fornero ma l’incapacità dell’attuale governo di assegnare a degli esperti una raccolta dati e una pianificazione di bilancio pensionistico che può dire con certezza qualli manovre e fino a quale soglia potranno essere permesse dall’attuale crisi finanziaria, onde apportare alla legge Fornero le dovute controriforme e provvedimenti per garantire un minimo di giustizia.
Basta pensare a quanto sono stati penalizzati certe categorie come i precoci e quelli che subentrano nei lavori usuranti per capire che non è possibile per tutti lavorare fino all’attuale soglia dei 66 anni.
In più ci sono gli esodati e i quota 96 del settore scolastico, due categorie di “non pensionati” che si sono venute a creare perché la Fornero al momento dell’elaborazione della riforma pensionistica, non ha tenuto conto della specificità di alcuni comparti.
Proposte come quella di Cesare Damiano dell’uscita anticipata pur con una sorta di malus sull’assegno pensionistico, sono state scartate a priori perché non ci sono soldi, o meglio perché non si sa se una mossa del genere aiuterà o penalizzerà ulteriormente.
Siamo entrati in un “cul-de-sac”; L’età della pensione è diventata troppo alta e il naturale turn-over del mercato del lavoro si è fermato e tutto questo in aggiunta alle difficoltà provocate da una crisi che non si vedeva da quasi un secolo. Il governo non vuole cambiare rotta ma così facendo condanna più generazioni alla precarietà e l’intera struttura sociale del paese a una sofferenza sempre più evidente, segnalata, tra l’altro, di volta in volta dai principali istituti statistici e di ricerca.