Pensioni: Legge di Stabilità; Soldi, Sindacati ed Esodati.

Tutti sperano che ci sarà battaglia in parlamento riguardo alla votazione della famosa legge di stabilità. La prima bozza, confermata dal Consiglio dei Ministri, include alcuni provvedimenti minori che male non fanno, ma non affronta nessuna delle questioni scottanti del momento.

L’odiata riforma Fornero, a causa di errori di calcoli e formulazioni ha creato molti problemi da risolvere, dalla questione, gravissima, degli esodati, che rappresentano un esercito di migliaia e migliaia di persone, alle situazioni ingarbugliate dei lavoratori precoci, usuranti e del reparto scuola.

Sindacati e Confidustria concordano che le misure volte a innescare una possibile ripresa non sono poi così tanto soddisfacenti quanto sostenuto dal premier Letta.

Le attuali risorse:

  • 11,6 miliardi in tre anni di cui
  • 5 miliardi per i lavoratori e
  • 5,6 miliardi per le imprese

Vengono considerate solo un inizio e Cgil e Uil hanno già annunciato nuovi scioperi, a causa dei tagli alla pubblica amministrazione e del blocco dei contratti, se non dovessero arrivare nuovi interventi.

La leader della CGIL, Susanna Camusso, non usa mezzi termini: “Questa Legge di Stabilità bisogna cambiarla e quindi nelle prossime ore decideremo tutte le cose utili a questo fine. Il provvedimento smentisce le promesse fatte in queste settimane da molti ministri e dal Governo”.

 

L’unica notizia “buona” riguarda la platea degli esodati che sono salvaguardati poiché nell’attuale stesura della legge di stabilità viene incluso il quarto intervento di salvaguardia che coinvolgerà altri 6 mila persone.

Il provvedimento riguarderà quei lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011, con almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data di entrata in vigore del decreto legge n. 201/2011 (vale a dire al 6 dicembre 2011) ancorché abbiano svolto, successivamente alla medesima data del 4 dicembre 2011, qualsiasi attività, non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato dopo l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria.

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Tali soggetti per essere ammessi alla tutela devono comunque soddisfare ulteriori requisiti ossia devono:

  1. Aver conseguito successivamente alla data del 4 dicembre 2011 un reddito annuo lordo complessivo riferito a tali attività non superiore a euro 7.500;
  2. Aver perfezionato i requisiti utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico (quindi inclusa la finestra) entro il 36esimo mese successivo alla data di entrata in vigore del predetto decreto legge n. 201/2011
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