Pensioni: “Legge di Stabilità”, voi cosa farete con i vostri 14 euro in più in busta paga?
Chi si era illuso che sarebbe cambiato qualcosa di concreto per quanto riguarda il sistema pensionistico è rimasto molto deluso. Tranne ulteriori promesse riguardo ai temi scottanti che hanno bisogno di norme ad hoc, ricordiamo i lavoratori precoci e usuranti e ovviamente esodati e quota 96, la nuova Legge di Stabilità, a parte “colpire” le pensioni d’oro e i nuovi calcoli di rivalutazione, non prevede alcun intervento sostanziale…
Il premier Letta pubblicizza l’approvazione di questa manovra finanziaria come una vittoria del suo governo poiché a parole sue: “Per la prima volta da anni facciamo una legge di stabilità in cui i conti quadrano senza aumentare tasse e senza fare tagli al sociale e alla sanità come accadeva negli anni scorsi”.
Si ha ragione, i conti (forse), per la prima volta tornano ma non ha considerato che il paese è in crisi profonda e tale austerità economica non colpisce solo i numeri, colpisce soprattutto le persone, e nonostante tante belle parole con la scusa “tanto soldi non ce ne sono” le ingiustizie per far finalmente quadrare i conti continuano a infierire proprio sulla larga base del popolo italiano che ha tirato e tuttora tira avanti trovandosi proprio al limite della “povertà”.
Persino la piu grande scommessa del governo e cioè il taglio del cuneo fiscale, alla fine dati alla mano, non farà altro che garantire ai lavoratori dipendenti (la forza che manda avanti il paese) ben 14 (quattordici) euro, netti (meno male), in più al mese.
Se i politici pensano che così si tornerà alla famosa crescita allora sbagliano di grosso. Persino i sindacati e la Confindustria concordano che questi interventi “non sono sufficienti a far ritrovare la crescita perché le misure predisposte non inciderebbero realmente sul costo del lavoro”.
Senza ripresa niente soldi, senza soldi niente riforme, senza riforme niente ripresa… da qualche parte questo circolo vizioso va tagliato e secondo noi si parte dalle riforme.