Pensioni: Indicizzazione al 100% fino a 3.000 euro lordi!

Le pensioni più basse andranno agganciate ai prezzi e all’inflazione adeguandole al costo della vita.

PD e PdL sono per una volta d’accordo ed ecco che arriva almeno una prima buona notizia, nonostante non sia quella sperata (flessibilità in uscita).

La notizia è confermata dallo stesso premier Letta che in onda su RaiUno parlando della legge di stabilità ha commentato: “L’indicizzazione va portata fino al completamento”.

Attenzione, tale indicizzazione al 100% segue le regole della bozza del disegno legge della Stabilità e dunque sarà valida solo per le pensioni fino a 3.000 euro LORDI al mese.

Di certo non è tanto e di certo nessuno diventerà ricco MA se da qualche parte si deve cominciare, almeno è giusto che si comincia dai più bisognosi.

Ovviamente di precoci, usuranti, esodati, quota 96, prepensionamento, uscita anticipata nemmeno una parola… (ma noi tratteremo l’argomento nei prossimi giorni).

Intanto si deve ancora una volta parlare da dove arriveranno questi soldi in più per le pensioni. Il PD dice che basta un “prelievo” dalle pensioni più ricche, quelle al di sopra dei 90.000 euro. Per il presidente del consiglio la questione è piu complessa e avverte: “Intervenire sulle pensioni d’oro è un fatto utile che va fatto, ma simbolico che porterà poco in cassa”.

Nel PdL la pensano diversamente e preferiscono trovare le risorse necessarie da altre fonti come ad esempio un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie.

Comunque sia, un’altra “buona notizia” sarebbe la volontà di esentare dall’Irpef i redditi inferiori ai 12 mila euro attraverso due emendamenti però di tenore diverso:

  • uno proveniente dalle file del Pdl con prima firmataria Anna Cinzia Bonfrisco e
  • l’altro da quelle del Pd con primo firmatario Giancarlo Sangalli. Su questi non siamo proprio sicuri.
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Infine parliamo di due dati estrapolati da una serie di dati Istat riguardo alla spesa Inps, rilasciati proprio ieri:

  • Il 5% degli assegni più ricchi costa allo Stato quasi quanto il 44% di quelli più poveri ovvero
  • 861 mila persone hanno un assegno superiore ai 3 mila euro lordi al mese per una spesa complessiva di 45 miliardi di euro l’anno
  • 7,3 milioni di pensionati si fermano invece al di sotto dei 1.000 euro al mese, sempre lordi, per un esborso totale di poco superiore e cioè 51 miliardi di euro l’anno.
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