Pensioni: Damiano si schiera con Cuperlo e “rinnega” Renzi.

Le primarie del PD sono dietro l’angolo pianificate per il prossimo 8 dicembre, e sembra che mai prima d’ora il tema scottante delle pensioni e le misure e soluzioni che propongono i vari candidati alla poltrona del partito, non avevano un tale peso sulle decisioni di chi andrà a votare.

Tra i papabili, i due più probabili alla segreteria del Partito Democratico e successori di Bersani sono Gianni Cuperlo e Matteo Renzi.

Il primo ultimamente sta guadagnando terreno nei confronti del sindaco di Firenze specie quando i due si scontrano nella questione del sistema pensionistico e dei provvedimenti che si devono prendere a riguardo.

Nonostante Renzi cerca di non parlare direttamente riguardo ai suoi piani, il suo pensiero riguardo alla famigerata riforma Fornero si evinse ascoltando le parole del suo braccio destro e consigliere economico Yoram Gutgeld: “Non farei cose popolari, lo dico subito” afferma Gutgeld facendoci capire che per Renzi la Fornero va bene.

Diametralmente opposta la posizione di Cuperlo che in questi ultimi giorni si è visto schierare dalla sua anche Cesare Damiano, per molti l’unico vero “paladino” di lavoratori e pensionati…

Damiano durante un suo intervento ne parla al riguardo: “Il problema non è piacere nei talk show ma proporre un programma che venga condiviso dagli elettori. Renzi ha molti slogan ma non solo, ha detto cose precise su lavoro e pensioni affermando che la riforma Fornero va bene, una posizione per me inaccettabile”.

Cuperlo dunque riprendendo per la maggiore le posizioni e misure di Damiano ha presentato le sue proposte a tema pensionistico, vediamole insieme:

  • risoluzione definitiva del problema degli esodati (niente più salvaguardie ma soluzione unica)
  • rivalutazione delle pensioni fino a 6 volte il minimo
  • risoluzione del problema delle ricongiunzioni onerose e
  • infine la piu importante di tutte, introduzione di un criterio di flessibilità, che permetta ai lavoratori di ritirarsi dall’attività già a partire dai 62 anni, se si hanno almeno 35 anni di contributi e se si accetta una penalizzazione dell’8% sull’assegno, in pratica la proposta firmata Damiano in tutto e per tutto!
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Chi vincerà? E soprattutto quello che vincerà, manterrà le promesse?

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