Pensioni: “L’Inps ha bisogno di risanamento poiché i conti non tornano”!
L’avevamo scritto tempo fa che, dietro i moniti di Mastrapasqua che poi è stato “zittito” e costretto a ritrattare, c’era qualcosa di vero.
Ormai non siamo più noi che lanciamo l’allarme ma la Corte dei Conti specie dopo l’avvertimento dell’Ocse che il futuro dei pensionati italiani non è affatto garantito!
In dettaglio leggiamo che “i conti Inps registrano il primo disavanzo finanziario e un aumento del deficit. Risultati, questi, che derivano dai più grandi fondi amministrati, per i quali appaiono indilazionabili misure di risanamento che si riconnettono anche al ciclo recessivo oltre che all’incorporata gestione pubblica”.
I punti su cui “lavorare” secondo la corte:
- Le pensioni contributive. Si registrano, infatti “eccessivi” divari con le prestazioni retributive e dunque occorre una “crescente attenzione al profilo dell’adeguatezza”.
- In evidenza anche “l’urgenza di rilanciare la previdenza complementare […]nel 2012 sono state attivate oltre 408.000 nuove pensioni d’invalidità con un aumento del 37% rispetto al 2011.
In parole povere quello che sostengono i magistrati contabili e che il nipote con contratto a tempo determinato (precario) paga la pensione al nonno. I cosiddetti “parasubordinati”, versano più contributi di quanto riceveranno come pensione.
“Al contenimento della gravosa perdita economica totale concorre tuttavia il massiccio saldo positivo di esercizio dei parasubordinati e quello delle prestazioni temporanee, i cui netti patrimoniali consentono ancora la copertura di quelli negativi delle altre principali gestioni e il mantenimento di un attivo nel bilancio generale, esposto peraltro a rapido azzeramento”.