Matteo Renzi: “Pensioni da ridimensionare per investire sui giovani”!
Lo aveva detto chiaro e tondo durante la sua “campagna elettorale” per la segreteria del PD e lo ha confermato ovviamente oggi.
Il trionfatore delle primarie e neo segretario del PD, Matteo Renzi ha le idee chiare:
“Vuole che il suo partito sia il più votato, non solo tra dipendenti pubblici e impiegati, ma anche tra operai, professionisti, imprenditori” e per riuscirci è disposto a un ringiovanimento della platea elettorale promettendo cambiamenti che forse sono più di destra che di sinistra…
Forse le sue parole più controverse e criticate sono state proprio quelle riguardo alla riforma previdenziale. Secondo Renzi “la riforma (Fornero) andava bene. Perderò qualche voto, ma lo dico. Sugli esodati bisogna rimediare, però non si può rimettere in discussione il pacchetto”.
Tale dichiarazione a difesa della Fornero gli hanno fruttato file di esodati che durante la campagna per le primarie l’hanno seguito con cartelli di protesta… alla fine forse gli hanno fatto più bene che male!
Seconda dichiarazione ancor più controversa “togliere gli assegni di reversibilità”!
Ma il sindaco di Firenze non si ferma qui e promette un ridimensionamento delle pensioni d’oro (senza precisare però quali sono): “non è un delitto chiedere un contributo a chi è, ha pensioni troppo alte”; Tutti questi soldi andranno a finanziare gli asili nido, la scuola e i giovani.
La risposta dei sindacati non tarda: “Circa 3,8 milioni d’italiani ricevono l’assegno di reversibilità, per un importo medio di 565 euro: tutt’altro che Paperoni” risponde la Cgil.
“Gli esodati sono figli della riforma Fornero, di devastante iniquità sociale, che Renzi considera giusta”, lo attacca l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano.
“Perché non propone anche più tasse per le pensioni integrative private?” si chiedono in tanti.
Renzi di fronte a queste risposte non batte ciglio e abbraccia la polemica con i sindacati; La sua risposta arriva da neo segretario del PD: “In un Paese civile non basta l’iscrizione a un sindacato per fare carriera. Anche il sindacato deve cambiare con noi […]non sono contro i sindacati, la loro funzione è insostituibile. Ci sono momenti in cui funzionano bene. Ma se vogliono essere rappresentativi, devono fare una bella cura dimagrante. Non è possibile avere tutte queste persone che usufruiscono di permessi sindacali […] in questi anni, abbiamo garantito solo alcuni e dimenticato altri. Mi vergogno di stare in un Paese in cui gli ammortizzatori sociali sono per molti ma non per tutti”.
Spazio ai giovani dunque e al lavoro, certo siamo d’accordo, ma forse non dobbiamo scordare e negare così facilmente l’apporto dei nonni pensionati alla famiglia italiana d’oggi e del domani.