Esodati: 9.000 nuove salvaguardie in attesa della soluzione definitiva a marzo!

Si avvicina una scadenza da non perdere per tutti gli esodati: 9.000 nuove persone potranno sperare nel pensionamento presentando apposita richiesta entro e non oltre mercoledì 26 febbraio 2014”. A renderlo noto è il Patronato Acli di Arezzo.

Il tema pensioni resta caldo ma immobile: il governo ancora non è stato in grado di offrire risposte e del resto è a sua volta più che mai traballante, con Letta che ha perso vari ministri, Renzi impegnato nel pressing, Forza Italia e i 5 Stelle che vogliono le urne e il presidente della Repubblica, che ha voluto questo Governo, sotto accusa. Un cambio, forse, porterebbe anche risposte sul tema pensioni, ma l’unica certezza, al momento, è che se ne continua a parlare.

L’ultimo provvedimento è stato appunto la legge 124 del 28 ottobre 2013 che, in deroga alla riforma Fornero, ha ulteriormente ampliato la platea dei possibili beneficiari di pensione. In questo contingente vi rientreranno due distinte categorie di lavoratori che coinvolgeranno un totale di 9.000 esodati. Tra questi:

  • 6.500 posti saranno per quei cittadini che hanno cessato unilateralmente il lavoro tra l’1 gennaio 2009 e il 31 maggio 2011 e che possano accedere a pensione con i vecchi requisiti entro il 6 gennaio 2015, con la possibilità di ammettere anche chi ha ripreso il lavoro a tempo determinato e con un reddito annuo lordo entro i 7.500 euro.
  • Mentre i restanti 2.500 saranno lavoratori che nel corso del 2011 hanno beneficiato del congedo straordinario o dei permessi mensili per assistere un familiare riconosciuto portatore di handicap ai sensi della legge 104/1992.

Intanto è ufficiale: entro marzo, alla Camera, entrerà una legge che dovrebbe consentire a tutti gli esodati ancora sprovvisti di copertura di andare in pensione con le regole precedenti la riforma Fornero. Una proposta risolutiva, dunque, che dovrebbe contenere la soluzione definitiva per la falla aperta dalla riforma Fornero del dicembre 2011.

A confermare l’approdo in aula della legge “salva esodati” la stessa presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha colto l’assist arrivato proprio dalla Commissione Lavoro di Montecitorio, che ha elaborato una proposta condivisa da tutte le forze politiche sul tema esodati.

Per ora, non si conoscono ulteriori dettagli, ma sicuramente il precedente che richiama alla memoria è quello a nome di Cesare Damiano, che firmò, nel 2012, una proposta poi bocciata dalla Corte dei conti perché troppo costosa. Allora, si cercava di riportare tutti gli esodati nel recinto della previdenza entro il 2019, ma la magistratura contabile ritenne tal esborso eccessivo per le casse statali.

La risposta di Damiano? “Continuo a sostenere la flessibilità in uscita anche se costa. Con la drastica, anzi draconiana riforma Fornero, tra il 2020 e il 2060 dalle pensioni verranno drenate risorse superiori ai 300 miliardi di euro. Si tratta di una cifra imponente di trasferimento da stato sociale a debito. Ed io penso che possa essere restituita ai pensionati in termini di flessibilità: se di quei 300 miliardi gliene portiamo via uno, non cambia niente. In questo modo faremmo anche giustizia sociale”.

Sul tema è intervenuto anche Nicola Nicolisi, segretario nazionale della Cgil, commentando: “Se il governo non si deciderà entro breve a cambiare rotta in campo previdenziale, condannerà le generazioni alla precarietà e l’intera struttura sociale del paese sarà soggetta a una sofferenza sempre maggiore. I problemi principali dell’attuale riforma Fornero sono, infatti, l’aver aumentato troppo l’età della pensione, bloccando così il naturale turn over del mercato del lavoro, già in profonda crisi”.

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E dunque giunta l’occasione di rivedere un sistema pensionistico che penalizza piuttosto che favorire il momento dell’uscita dal lavoro in maniera tranquilla? La nuova legge è per gli esodati, ma potrebbe interessare anche alcune diseguaglianze come precoci e usuranti e permettere a queste categorie di lavoratori di uscire prima dal lavoro, attraverso regole che valgano per tutti e non solo per i 104 o altri singoli casi.

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