Pensioni: Discorso Premier Renzi e speranze per i Quota 96!

Abbiamo seguito con attenzione i discorsi del neo presidente del Consiglio Matteo Renzi al Senato e alla Camera e abbiamo costatato che il tema delle pensioni è, al momento, totalmente scomparso” queste le parole di Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera, alla fine del discorso del Primo Ministro…

Nessun accenno a interventi sulle pensioni, dunque, invece si è parlato di riforma elettorale, lavoro e fisco, interventi per i diritti sia dei bambini stranieri sulla cittadinanza, sia dei diritti delle coppie di fatto e gay, riduzione delle tasse per imprese e famiglie, taglio dei costi della politica e interventi per la scuola e la giustizia.

Ma, secondo molti, il non essere intervenuto del neo premier Matteo Renzi su tale argomento non è indicativo di una situazione di nuovo in stallo. Probabilmente, infatti, le modifiche tanto richieste saranno legate ad un’uscita anticipata per le pensioni di anzianità e vecchiaia, legate, a loro volta, alle modifiche che arriveranno in merito al lavoro.

Il premier incaricato ha annunciato un’immediata riduzione a due cifre del cuneo fiscale ed entro giugno, ha detto, “sarà pronto un pacchetto organico di revisione della giustizia, a partire da quella amministrativa. Di fronte alla crisi economica non puoi non partire dalle scuole, dalle prossime settimane vedrete i risultati. Restituire valore sociale agli insegnanti, c’è bisogno di rispetto per chi va nelle nostre classi”!

Un segnale positivo – finalmente – per i Quota 96 che viene “raddoppiato” dalle parole a caldo di Francesco Boccia, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che reagendo al discorso in Senato del premier ha affermato: “Sono d’accordo con il premier Renzi quando, nel suo discorso in Senato, parla della necessità di restituire valore sociale agli insegnanti. Diamo subito un segnale in tal senso, chiediamo al governo di dare il via libera alla proposta di legge Ghizzoni per risanare l’errore compiuto dalla riforma Fornero sui cosiddetti Quota 96 della scuola che consentirebbe anche immediati nuovi ingressi tra gli insegnanti. La Commissione Bilancio – prosegue Boccia – ha più volte proposto coperture al provvedimento senza mai trovare adeguato riscontro. Ci riproveremo nei prossimi giorni, sicuri di un pronto riscontro sia del premier che dei ministri Giannini e Padoan“.

I Quota 96, intanto, cercano di far sentire la propria voce con gli strumenti a loro disposizione. Dopo l’iniziativa dei volantini, al grido di “No pensione? No voto!”, il Comitato Civico Quota 96 intende chiedere al presidente del Consiglio di scegliere Manuela Ghizzoni, deputata PD da tempo impegnata nella battaglia degli “esodati scolastici” e firmataria del testo di legge a loro favore, come sottosegretario alla pubblica istruzione.

E se per i quota 96 si riapre uno spiraglio anche i lavoratori precoci, usuranti ed esodati si aspettano molto dal Governo Renzi e dal Ministro Poletti, gli esodati soprattutto confidano che entro Marzo vengano fatte delle proposte ad hoc per dare risposte concrete e delle tempistiche realistiche sulle sorti di tutti quelli che sono attualmente senza stipendio e senza pensione. Attendono risposte altrettanto esaurienti anche gli esodati salvaguardati, dal momento che stando agli ultimi dati solo 1 su 5 sta percependo il proprio assegno pensionistico.

Le novità con il nuovo Governo Renzi, se davvero fosse rispettato il programma “una riforma al mese” potrebbero essere molte e su più fronti.

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Si confida, infine, che venga ripresa in considerazione l’idea rilanciata da Damiano sull’uscita flessibile dal mondo del lavoro, che consentirebbe ai lavoratori di lasciare anticipatamente il mercato del lavoro tra i 62 e i 70 anni con penalizzazioni (o bonus) lievi al massimo pari all’8% sull’assegno pensionistico finale.

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