Pensioni: 50 mila firme per abolire la Fornero!
Dal momento che il governo non accelera sulle questioni pertinenti alle pensioni, lo fanno i cittadini stessi approfittando della legislatura italiana e presentando una proposta di legge d’iniziativa popolare che ha come scopo di abolire del tutto la legge Fornero!
Ricordiamo che per la presentazione di una legge d’iniziativa popolare è necessario raccogliere e presentare alla Corte di Cassazione almeno 50 mila firme. Il progetto, accompagnato dalle firme degli elettori proponenti, deve essere presentato a uno dei presidenti delle due Camere, il quale lo presenta alla Camera di competenza, che deve verificare il computo delle firme e accertare la regolarità della richiesta.
Il 13 marzo il segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina insieme a Caterina Pace, componente della segreteria nazionale, e una delegazione femminile del partito, hanno depositato in Cassazione il testo della proposta di legge d’iniziativa popolare “Creiamo lavoro e aboliamo le leggi Fornero” che viene sostenuto, appunto, dall’Idv.
“Con la nostra proposta di legge d’iniziativa popolare vogliamo creare lavoro e, di conseguenza, abolire le leggi Fornero. Queste norme vergognose, in un solo colpo, hanno distrutto lavoratori e datori di lavoro ed hanno portato gli esodati a diventare disoccupati”, ha dichiarato Messina all’uscita dalla Cassazione per poi precisare:
“Questa proposta di legge d’iniziativa popolare vuole ripristinare la legge Prodi nei casi di dimissioni in bianco. Noi vogliamo restituire dignità a tutti gli esodati che hanno subito la grande ingiustizia di essere stati tagliati fuori dal mondo del lavoro e vogliamo che siano introdotti dei contratti flessibili per fare in modo che, a fine carriera, coloro che lo desiderano possano ridurre l’orario di lavoro, fornendo ai giovani la possibilità di essere assunti immediatamente. In aggiunta si chiede la parità di genere nel mondo del lavoro. Finiamola con quell’indegna e pessima pratica della firma delle dimissioni in bianco che non è da Paese civile”.
Nel testo è prevista anche un’indennità di maternità per tutte le donne lavoratrici dipendenti e precarie per fare in modo che possano avere pari dignità e diritti (proposta contenuta anche nel Piano Renzi presentato tre giorni fa a palazzo Chigi).