Pensioni: Decisioni su esodati, quota 96, prepensionamento!
Il governo Renzi ha mostrato totale indifferenza verso il comparto pensionistico, sia in termini di penalizzazioni che di benefici. Nessun intervento, al momento, riguardo al sistema previdenziale e, sebbene l’esecutivo si stia incagliando sul tema del lavoro, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non ha mancato di assicurare ai pensionati che non rimarranno ignorati a lungo.
“Il 2015 sarà l’anno delle pensioni” aveva recentemente dichiarato il premier. Ieri invece ha parlato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan che ha aggiunto: “C’è una ripresa dell’economia che è ancora debole ma che si sta pian piano rafforzando. Dare uno stimolo alle famiglie a reddito medio-basso può avere un effetto immediato, che sarà tanto più forte, quanto migliori, saranno le aspettative. Ora abbiamo dato una risposta all’obiettivo immediato del presidente del Consiglio di dare 80 euro in più al mese a una fascia di lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, che noi stimiamo di 10 milioni di persone, che nella recessione hanno subito la decurtazione più forte del potere d’acquisto. Per gli incapienti si interverrà probabilmente con la legge di Stabilità per il 2015. E quindi guarderemo anche ai pensionati a basso reddito”.
Intanto le prossime settimane saranno critiche per trovare delle soluzioni strutturali ai veri problemi sociali che sono nati a causa della riforma previdenziale targata Fornero; La questione esodati in primis, con la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha avuto un incontro ieri pomeriggio a Montecitorio con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e con il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano.
“La soluzione al problema degli esodati è un vero e proprio imperativo etico, e mi auguro che venga considerata dall’Esecutivo come un’assoluta priorità”, ha detto la presidente Boldrini. La data nella quale portare in Aula la proposta di legge sarà definita dalla Conferenza dei Capigruppo subito dopo la prima riunione, in programma per il 7 maggio, del “tavolo” tecnico promosso dal ministero del Lavoro con ministero dell’Economia, Inps e Commissioni Lavoro di Camera e Senato.
E non dimentichiamoci poi i quota 96 del reparto scolastico e la questione dei prepensionamenti sia nel settore pubblico sia in quello privato. Per ora tutto risulta fermo fino a dopo le elezioni europee. Secondo noi solo dopo – e a seconda dei risultati – verremo a conoscenza del vero volere del governo Renzi.