Pensioni: Di nuovo delusi i quota 96
Il 40,8% raggiunto dal partito democratico alle europee di domenica diventa il maggior risultato di un partito italiano degli ultimi cinquant’anni.
Questo mandato scaturito dalle elezioni europee, anche se non ha ricadute effettive sulla composizione del governo e del Parlamento, conferisce a Renzi quella spinta onde azzardare alcune riforme anche senza l’appoggio immediato degli alleati, potendo contare sulla possibilità di condurre il Paese a nuove elezioni politiche dove, con molta probabilità, potrebbe risultare unico vincitore… o almeno così hanno sperato in molti.
La realtà è ben diversa e si sono resi subito conto i quota 96 del reparto scolastico.
Infatti, In occasione della discussione alla Camera riguardo al Decreto legge 58 (quello su dirigenti scolastici e servizi di pulizia), gli On. Ghizzoni (PD) e Giordano (SEL) hanno presentato tre emendamenti relativi alla questione del pensionamento dei Quota 96, ma la Commissione ne ha sancito l’inammissibilità perché non strettamente attinenti alla materia trattata dal decreto.
E che dire sugli esodati? Poletti ha sempre parlato di “caso prioritario” e di “volontà di trovare una soluzione strutturale”, ma sin qui non vi è traccia né di una proposta concreta (eccezion fatta per l’ipotesi di concedere una pensione anticipata agli over 60 rimasti senza impiego) né di un minimo di calendarizzazione della discussione (il tavolo tecnico composto da MEF, INPS e Commissioni Lavoro sembra scomparso).
Non dimentichiamo inoltre che nel mese di giugno incombe anche l’approvazione della seconda fase del famoso Jobs Act che il governo ha in programma per fine anno, e – secondo voci di corridoio – sarà proprio in quell’occasione che Poletti potrebbe inserire la soluzione esodati e le modifiche a costo zero per una sorta di pensionamento anticipato.
Il primo appuntamento per capire cosa potrebbe cambiare è in programma, come vi abbiamo detto più volte, per il 13 giugno quando sarà presentata la riforma della PA che contiene anche il piano dei prepensionamenti.