Pensioni: Tutte le proposte al vaglio.
Nonostante una scena politica sempre più rovente, prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo alla riforma delle pensioni. Sul tavolo, come sempre, le vertenze di esodati e quota 96 condite dalla manovra sul prepensionamento che arriverà in Aula nel corso della prossima settimana. Cerchiamo allora di fare il punto della situazione delineando l’assetto attuale e gli scenari futuri.
Quota 96
La data del 15 giugno, termine ultimo entro il quale il governo Renzi dovrà riferire riguardo al reperimento delle risorse pro pensionamento della categoria si avvicina, infatti, sempre più, e nonostante l’esecutivo abbia già disatteso diverse scadenze l’impressione corrente è che in questa occasione non potrà in alcun modo svincolarsi.
La cattiva notizia è che la proposta di legge depositata da Giancarlo Galan (presidente della VII Commissione della Camera dei Deputati Cultura, Scienza ed Istruzione) sembra caduta nel dimenticatoio; di fatto non si è assistito né ad una proposta di calendarizzazione del relativo dibattimento né ad un pur minimo commento sul contenuto del provvedimento; Comunque sia il tempo a disposizione dell’esecutivo Renzi si va riducendo sempre più.
Esodati
Nonostante ci sia una data e sia già stato fissato il dibattimento per il giorno 23 giugno, ci si chiede quale via sceglierà di seguire il governo Renzi per affrontare la vertenza; Poletti ha parlato di interventi strutturali, con la proposta di legge firmata da Cesare Damiano a costituire il primo provvedimento che verrà preso in esame.
L’idea di base di Cesare Damiano consiste nell’offrire uno scivolo pensionistico agli esodati e a chi presta servizio nei luoghi di lavoro usuranti, che permetta alle persone di andare in pensione con diversi anni di anticipo, seppure assorbendo un taglio della rendita erogata. Dalle voci circolate sino ad ora si ipotizza la possibilità di ricevere una pensione anticipata, nel caso sussistano 62 anni di età e 35 anni di contribuzione. Per chi lo volesse sarebbe possibile anche rimanere a lavorare fino ai 70 anni, con evidenti vantaggi sulla mensilità pensionistica corrisposta.
Pubblica Amministrazione
Il dibattimento connesso all’applicazione dello strumento ai lavoratori statali giungerà in Aula il prossimo 13 giugno, con il ministro Madia chiamato a dettagliare la manovra nei minimi particolari; Si sta pensando a una formula, prevista nella proposta originale della ministra che riguarda:
- in primo luogo una proposta di ricollocazione “intelligente”, ovvero la possibilità di essere reimpiegati vicino alla propria residenza con una decurtazione del 20% o 25% dello stipendio e
- in caso di rifiuto, un’altra possibilità che consiste in una forma di accompagnamento alla pensione, che dovrebbe coprire circa il 65% della retribuzione ordinaria. In aggiunta, saranno versati i contributi previdenziali.
La domanda in bocca a tutti è se il ricorso al prepensionamento sarà limitato ai soli lavoratori statali o se al contrario verrà esteso anche ai privati. Manca davvero poco per conoscere la risposta.