In Germania andranno in pensione a 76 anni!
Lavorare fino a 76 anni per poter avere una pensione adeguata e mantenere in ordine i conti dello Stato. E in parallelo è indispensabile l’integrazione di 400.000 immigrati. Sono queste le indicazioni che sono arrivate sul tavolo della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Sì, avete letto bene: la Grande Germania, lo Stato che si vanta di avere i conti pubblici più solidi di tutta l’Europa teme per il collasso del suo sistema pensionistico tanto da mettere in campo l’ipotesi di lavorare fino ad un’età che, francamente, appare esagerata.
Sul fenomeno incidono principalmente due aspetti:
- il primo, quello più evidente, è la bassa natalità che non permette un adeguato ricambio e il mantenimento del sistema che quindi rischia di collassare;
- in secondo luogo le pensioni sono abbastanza alte (sebbene non paragonabili agli stipendi) e non proprio facili da sostenere.
La soluzione più semplice sarebbe l’innalzamento dell’età pensionabile. Ma, come detto, è impensabile portarla ai 76 anni.
La proposta è sul tavolo del governo e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, acuta osservatrice, sta già valutando dei percorsi alternativi. Tra questi, una prima soluzione sembra essere l’apertura delle porte all’immigrazione: si stima che nel 2050 gli stranieri in Germania dovrebbero toccare quota 14 milioni. Favorendo l’arrivo di personale lavorativo dall’estero, possibilmente qualificato, si finirebbe per aumentare la base dei contribuenti in un futuro nel quale la quota di anziani pensionati a carico del sistema pensionistico aumenterà inevitabilmente.
E non c’è da sottovalutare anche il caso dell’Italia, che sembra essere sottoposta allo stesso problema. Infatti, il continuo aumento dell’età per la pensione, fa perdere le speranze ai giovani, che si sentono timorosi di non riuscire mai a raggiungere una pensione in futuro.