Ennesimo rinvio della discussione su esodati e quota 96.
Sono state settimane concitate queste ultime per il governo Renzi; con la maggioranza in fibrillazione per i dissidenti al Senato e la presentazione della duplice riforma della Pubblica Amministrazione, compresa tra decreto e disegno di legge portati in Consiglio dei Ministri, ma tuttora fermi ai box nel cammino di conversione in legge.
Intanto Damiano incalzava sulla soluzione per gli esodati: “Abbiamo chiesto al Governo – le parole dell’ex ministro del Lavoro – una risposta tempestiva che faccia fare un altro passo avanti verso la soluzione del problema, come ha promesso Matteo Renzi. Il tempo stringe e non ci sono più alibi”.
La riforma pensioni del governo Renzi, circa il problema annoso dei quota 96 della scuola, insieme all’altro urgentissimo, sugli esodati, sembra però non trovare fine.
L’attesa infinita per il 23 giugno, data ultima indicata dalle istituzioni per porre rimedio a tali questioni, passa ora al 30 giugno; questo perché i partiti sono concordi nel dare al governo Renzi più tempo per trovare le coperture finanziarie necessarie, anche se con il rischio concreto che tutto slitta a ottobre.
Il rischio rinvio per autunno, specie per il caso dei quota 96 della scuola, potrebbe avverarsi se, anziché con un decreto, il governo volesse far rientrare la soluzione dentro una legge delega. Questa situazione rischierebbe di far rimanere in stallo in Parlamento la riforma delle pensioni, in attesa della ripresa dei lavori sulla Legge di Stabilità in programma, appunto, ad ottobre prossimo.
Infatti, secondo un nuovo appello di Damiano: “Per trovare una soluzione strutturale occorrerà aspettare la legge di stabilità. Adesso è necessario che si trovi una soluzione ponte, ad esempio valutare quali sono i risparmi delle salvaguardie che vanno utilizzati per tutelare nuovi lavoratori. Sarebbe opportuno che il presidente del Consiglio, che aveva promesso una soluzione, affronti la situazione”.