I nostri pensionati sono i più tassati d’Europa.

In Italia abbiamo le tasse sulle pensioni pubbliche più alte d’Europa. Lo studio è stato realizzato da Confesercenti, e ha un sapore beffardo che può essere sintetizzato così: su un assegno da 1500 euro al mese lordi, un pensionato italiano paga circa 4 mila euro all’anno di tasse. In Germania, lo stesso pensionato, con lo stesso assegno, paga 39 euro all’anno di tasse.

I pensionati italiani sono dunque i più afflitti dalle tasse in Europa e dal 2008, in 6 anni, hanno perso ben 1.419 euro di potere d’acquisto, oltre 118 euro al mese, sottratti a consumi e ai bilanci delle famiglie. Bilanci “che sempre più spesso sono sostenuti proprio dai pensionati, diventati durante la crisi pilastri del welfare familiare”. Per questo bisogna estendere anche a loro in bonus fiscale degli 80 euro voluto dal governo Renzi.

Un altro aspetto bizzarro evidenziato dalla ricerca di Confesercenti è che il pensionato paga più Irpef del lavoratore dipendente che ha lo stesso reddito, e che il divario aumenta con il diminuire della pensione. Quindi chi ha un assegno di 1500 euro al mese lordi paga 72 euro in più rispetto al lavoratore con lo stesso stipendio, e chi ha una pensione poco sopra il minimo paga addirittura 131 euro in più. Il problema ovviamente non è mettere contro pensionati e dipendenti ma sottolineare, come spesso fanno le statistiche Ocse ed Eurostat, che il prelievo sui redditi fissi (dipendenti e pensionati) è ormai insostenibile.

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Un’ingiustizia, secondo Venturi, alla quale “è ora di dare una svolta definitiva, ripensando il sistema fiscale“. In particolare “si deve tener conto dell’erosione del potere d’acquisto dei pensionati, estendendo anche a loro, come primo passo, il bonus fiscale, in modo tale da ridurre almeno la perdita su base mensile. Essere anziani non può essere considerato un peso sociale: dobbiamo reagire rivendicando rispetto, dignità sociale ed economica per i nostri pensionati”.

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