Buone notizie per i pensionati delle casse virtuose.
Mentre continua il dibattito su una possibile riforma pensioni nel 2014 ci sono importanti novità in arrivo per le pensioni degli agrotecnici.
Di “sentenza storica e di vera e propria rivoluzione previdenziale” parla in una nota il Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati commentando la pronuncia del Consiglio di Stato (la n. 3859/2014 depositata ieri lunedì 21 luglio) che ha accolto il ricorso della Cassa di previdenza Enpaia-Agrotecnici e del Collegio nazionale dell’Albo.
Tale pronuncia del Consiglio di Stato chiarisce che il criterio di rivalutazione dei contributi pensionistici definito dalla legge n. 335/1995 va inteso come quello minimo, che comunque deve essere sempre riconosciuto. Mentre le Casse di previdenza virtuose e con i conti in ordine – viene spiegato dal Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati – possono riconoscere rivalutazioni maggiori consentendo così di erogare trattamenti pensionistici più alti.
Dunque:
- viene così definitivamente scardinato il principio, fino all’ultimo difeso dal Ministero del Lavoro, per cui la previdenza dei professionisti doveva essere, sempre e comunque, “tutta uguale”, anche quando i rendimenti dei contributi -per effetto del meccanismo di calcolo- erano pressoché pari allo zero, con il risultato di deprimere all’inverosimile le future pensioni (come in effetti è avvenuto negli ultimi anni), invece
- viene riconosciuta quell’autonomia da sempre difesa dagli enti, seppur con fortune alterne, davanti gli organi giurisdizionali.
“La libertà nell’autonomia negoziale delle Casse, loro restituita da questa sentenza – rivendicano i ricorrenti – non è solo un atto di giustizia e di buon senso, ma è anche un premio alle Casse che meglio sono amministrate, che possono ora distinguersi da quelle peggio amministrate”.