Quota 96 e fronti aperti

Approvato alla Camera il primo tassello della riforma della Pubblica Amministrazione. L’Aula di Montecitorio, in terza lettura, ha approvato definitivamente con 303 sì, 163 no e 9 astenuti il decreto legge sulla PA.

Nessuna marcia indietro del governo” ha detto il ministro Madia in riferimento alla soppressione della norma che sanava la situazione dei quota 96. Kiara Farigu del Comitato direttivo Quota 96, non la pensa proprio così:

La politica in generale – sostiene Farigu – è da tempo che ci ha deluso, salvo rare eccezioni […] adesso, dopo questo tradimento, così lo considero, un vero tradimento, una vigliaccata in piena regola, la retromarcia del governo al Senato sul nostro emendamento, la credibilità politica è a zero, sotto le scarpe. E stavolta niente più fiducia a prescindere, ma solo sui fatti concreti. La fiducia se la devono conquistare con i fatti, non vendendo fumo”.

E a proposito di quota 96 una delegazione dei comitati Quota 96, Quota96 Cobas e Comitati Precari si è incontrata settimana scorsa con il direttore generale del Miur, Dott. Luciano Chiappetta, per discutere dell’emendamento della riforma previdenziale della Pubblica Amministrazione che è stato bloccato dalla Ragioneria dello Stato per mancanza di coperture economiche:

Secondo Chiappetta i tempi tecnici, per andare in pensione già da quest’anno scolastico, ci sono. Il direttore del Miur ha, infatti, citato una norma legislativa che consente di sostituire gli insegnanti entro 20 giorni dall’inizio delle lezioni, e ha spiegato che il Ministro di concerto con l’INPS è in grado nell’arco di trenta giorni di espletare le procedure tecniche necessarie, sia per il pensionamento che per l’assunzione dei precari, perché i posti che si rendono disponibili entro il 31 ottobre vanno ad incrementare il turn over dell’A.S. 2014-2015.

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Infine pare che le ultime vicende che hanno interessato il caso pensioni quota 96 della scuola non sono andate per nulla giù al presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia: “La Ragioneria ha considerato parte della copertura indicata (10 milioni dei 45 stimati per il 2014), non capiente. Ma la stessa tipologia di compressione della spesa – denuncia il presidente della Commissione Bilancio alla Camera – è stata invece concessa e per un importo ben maggiore (213 milioni) per finanziare le missioni all’estero. Non posso girare la testa dall’altra parte, tutto posso pensare tranne che i tecnici siano lasciati liberi di sostituirsi alla politica o peggio si pieghino alle questioni della politica”.

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