Contributo di solidarietà e polemiche.
In una recente intervista, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha parlato a tutto campo affrontando i temi scottanti della previdenza, dicendosi favorevole all’introduzione di un contributo di solidarietà sulle pensioni più alte per aiutare gli esodati e aprendo a una maggiore flessibilità in uscita.
“Sono favorevole a interventi di questo tipo a patto che siano collegati agli interventi a sostegno dei lavoratori che altrimenti rischierebbero di finire esodati”, le parole del ministro. “Credo cioè che le risorse eventualmente recuperate dovrebbero restare nel sistema previdenziale in una logica di solidarietà per chi soffre di più. Ipotesi ne sono state fatte tante in passato. Adesso bisognerà fare delle scelte”. Cioè individuare chi si vedrà decurtare l’assegno.
Giallo, dunque, sulla soglia oltre cui scatterà la tagliola. Finora tra indiscrezioni, piani e bozze si era parlato di tagli alle pensioni oltre i 3 mila euro. Ma adesso, sempre dal ministero del Lavoro, arriva una doccia fredda per milioni di pensionati: la soglia potrebbe abbassarsi fino a 2 mila euro.
A ‘svelarlo’ il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba: “Dovremmo fare un intervento legittimo ed equo. Chi ha redditi da pensione particolarmente altri attraverso un contributo sostiene gli interventi a favore di coloro che non hanno né salario né pensione. Chi ha una pensione modesta fino a 1500, 2000 euro al mese, certo non potrà essere chiamato a versare questo contributo”.
E ovviamente non mancano le polemiche.“La solita ricetta della sinistra: la tassa sui pensionati” ha commentato Mariastella Gelmini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. E sulla scia delle parole della Gelmini interviene anche il collega di partito Maurizio Gasparri: “Renzi è già quasi alla canna del gas. Generosamente Forza Italia non gioca al tanto peggio tanto meglio e offre l’agenda Berlusconi per affrontare la recessione che investe tutta l’Europa e che penalizza l’Italia dove Renzi ha fallito totalmente. Aveva ragione Berlusconi quando accusò l’Unione europea di errori strutturali. Invece di ascoltarlo fecero un complotto contro di lui. Ora in Italia Renzi parte all’attacco dei pensionati”.