Cgil: Se toccate le pensioni siamo pronti alla mobilitazione
Giù le mani da pensioni e salari del pubblico impiego. Non appena è spuntata l’idea di interventi del governo per reperire nuovi fondi, i sindacati hanno alzato le barricate. Intervenire sul salario degli statali “è un errore madornale”, dicono in coro i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego, che chiedono “una smentita da parte del presidente Renzi e della ministra Madia”. Altrimenti, annunciano, ci sarà una “reazione fortissima e la ripresa dei lavori avverrà in un clima incandescente”.
In modo particolare la Cgil ha commentato: “C’è da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella #PA sarebbe inaccettabile”, scrive il sindacato su Twitter, bocciando le ipotesi di una nuova proroga per altri due anni del blocco degli stipendi degli statali.
In aggiunta: “È il momento di lasciare in pace i pensionati, che hanno perso il 30% del potere d’acquisto negli ultimi 15 anni, grazie alle manovre dei vari governi”. Così il segretario generale dello Spi Cgil, Carla Cantone, che scandisce: “Non sono d’accordo a intervenire sulle retributive”. In caso contrario, minaccia “ci mobiliteremo, la pazienza è finita”.
“Finora i pensionati sono stati sempre considerati un bancomat”, ha aggiunto la Cantone. “Se il governo necessita di risorse deve decidersi una volta per tutte a redistribuire la ricchezza”, prendendo “dai redditi alti, quelli d’oro e non solo quelli da pensione, ma tutti i redditi”.
Infine la Cantone ha ricordato: “Abbiamo chiesto a metà luglio di aprire un tavolo di confronto, anche perché siamo in attesa degli 80 euro promessi da Renzi e ogni promessa è un debito”. Oggi, alla luce delle nuove ipotesi di intervento sulle pensioni, la richiesta di un confronto “è confermata”, ha evidenziato il segretario, che ha concluso con un invito al premier: “È meglio che Renzi cambi verso veramente”.