Renzi, Padoan e i Quota 96
“Di riforma scuola si parlerà la settimana prossima”, ha assicurato settimana scorsa il premier Renzi su Twitter rispondendo a un follower che aveva chiesto chiarimenti replicando a un tweet del primo ministro che aveva scritto a proposito del Cdm di venerdì da cui è stata stralciata la riforma della scuola: “Oggi (venerdì scorso, ndr) giustizia e sblocca Italia, domani – aveva tweettato Renzi – vertice europeo. Lunedì la presentazione ufficiale #millegiorni con obiettivi e sito #italiariparte”.
“E la scuola?”, aveva chiesto al premier Alessandro Ferrari. “Quando si parlerà di scuola? Noi studenti vogliamo risposte!”, ha aggiunto Davide Elia. “Le proposte sulla scuola – ha spiegato Matteo Renzi – saranno discusse dalle famiglie, studenti insegnanti per molti mesi”. Sulla riforma della Scuola e quindi su una possibile soluzione per le pensioni degli insegnanti quota 96 il premier Renzi ha dunque rimandato l’appuntamento per questa settimana.
“Ma guarda un po’, per mancanza di #coperture slitta la #riforma della #scuola. #Renzi prima annuncia poi cerca coperture! È così che si fa?”, ha incalzato il premier il follower @pirovano_paolo.
Ma la replica del premier non tarda: “Per mancanza di coperture? Prego? Di cosa parla scusi?”. Sulla riforma scuola e sulle pensioni degli insegnanti quota 96 non ci sarebbero dunque problemi di coperture finanziarie?
Strano perché stando alle parole di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, il percorso di riduzione della spesa pubblica sarà lungo e tormentato e non risparmierà alcun comparto: “Alcuni tagli permanenti sono stati già introdotti con lo stesso decreto sul bonus. La spending review sarà lo strumento guida nella formulazione della legge di Stabilità”. Padoan dunque non riesce più a garantire tutte le richieste di interventi provenienti dai diversi ministeri.
Il conto alla rovescia per Renzi è partito oggi.