Blocco stipendi statali, per i sindacati è guerra

I sindacati bocciano il nuovo blocco del salario degli statali, e promettono battaglia. Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, la sensazione “è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse”.

“Bisogna decidere che cosa si vuol fare. Il presidente del Consiglio e il Governo – afferma Camusso in una nota – hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perché era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perché era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori. Ecco perché vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all’impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni”.

Secondo i conti del sindacato di Corso d’Italia, con la proroga del congelamento dei salari pubblici al 2015, i dipendenti subirebbero una perdita da 4.800 euro, 600 per il prossimo anno che si sommano a 4.200 cumulati in passato. Si tratterebbe di fatto di una bella “botta” capace di attutire in maniera decisiva l’effetto positivo del bonus Irpef da 80 euro.

Oltre al leader della Cgil, torna oggi a tuonare anche il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni: “Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti la situazione, visto che si usano i guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici”.

Per la Uil il blocco dei contratti “è la classica goccia che farà traboccare il vaso e rischia di essere la miccia che farà esplodere un autunno veramente caldo nel pubblico impiego”.

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Nonostante tutto il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia con un tweet ha difeso le decisioni dell’esecutivo: Dopo l’hashtag #bloccocontratti, Madia segnala che “il bonus Irpef di 80 euro (960 in 2015) andrà a 1 lavoratore pubblico su 4. Prima chi guadagna meno. Usciamo tutti insieme da crisi #passodopopasso”, conclude il ministro.

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