Tagli alla sanità o alle pensioni?

Nessun taglio alla sanità, nessun prelievo sulle pensioni, nessun taglio lineare. La legge di stabilità per il 2015 che dovrà prevedere risparmi di spesa per 20 miliardi – così da rendere strutturale il bonus da 80 euro, consentire un nuovo taglio dell’Irap, finanziare le spese indifferibili e magari liberare qualche investimento in ricerca – è ancora tutta da mettere a punto.

È la sanità l’obiettivo numero uno del governo alla caccia di 20 miliardi per la manovra 2015. Il piano al quale stanno lavorando al ministero dell’Economia non dovrebbe toccare i servizi, ma non è detto che basti. Il budget del ministero è di 1,2 miliardi e un risparmio di 30 milioni da uno dei dicasteri più importanti non basta. Inevitabile che si cerchi di pescare dai 337 miliardi, la dotazione del fondo sanitario nazionale per i prossimi tre anni, che però sono stati concordati con il patto regioni-governo.

Scontata la presa di posizione delle Regioni: “Non si deve tagliare la sanità che ha già dato molto al risanamento del Paese e che è l’unico settore in cui spendiamo nella media europea per avere servizi migliori di chi spende più di noi”. Lo scrive il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, su Facebook. “Se si devono trovare risorse è bene cercarle nelle pensioni sopra tremila euro, una cifra alta e più che sufficiente per vivere, soprattutto in un Paese dove la sanità è pubblica e per tutti.

Nessuno vuole tagliare la sanità, ma nessuno vuole gli sprechi”, fanno sapere fonti di palazzo Chigi in risposta alle Regioni. Anche il ministro Lorenzin vorrebbe limitare i tagli alle spese di funzionamento del ministero, senza toccare il servizio sanitario. “Metteremo in sicurezza i cittadini”, aveva assicurato nei giorni scorsi il ministro.

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A questo punto c’è da chiedersi dove sarà possibile reperire i circa 8 miliardi che ancora mancano all’appello… speriamo bene!

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