Quota 96, l’interogazione della Puppato appare l’ultima spiaggia

Non accenna a placarsi la polemica sullo stato dei cosiddetti lavoratori disagiati: l’ultimo capitolo riguarda l’evidente dicotomia tra il trattamento riservato agli esodati e quello che stanno avendo i quota 96. Purtroppo le notizie per questi ultimi sembrano poco positive.

La manifestazione organizzata davanti al Miur, per sensibilizzare il Governo Renzi non è andata affatto come si sperava; come riportato infatti da un esponente dei Cobas, “il Miur non ha alcuna intenzione di ricontarci, senza una pressione diretta e precisa della politica. L’Inps scarica sui ritardi del Miur la comunicazione del pensionamento con la salvaguardia dell’art. 11bis. Tutte le risorse sono dedicate a La Buona Scuola e solo se Renzi lo concederà, forse potremo andare nel 2015, se i soldi basteranno”.

A smuovere le acque è ancora una volta Laura Puppato. La senatrice PD ha, infatti, presentato un’interrogazione direttamente a Padoan chiedendo la risoluzione della vertenza ed indicando le coperture economiche necessarie a chiudere il caso stesso dei quota 96:

La riforma delle pensioni – spiega la senatrice – varata dal ‘governo tecnico’ contiene un ‘errore tecnico’ ammesso dallo stesso estensore della riforma. I lavoratori nati nel 1951 e 1952 sono stati esclusi dal diritto di andare in pensione nonostante avessero maturato i requisiti nel dicembre 2012 e sono stati obbligati di fatto ad un’ulteriore permanenza in servizio per un periodo che va dai 2 ai 7 anni […] E’ per questo che chiediamo al ministro di utilizzare parte dei proventi del ricalcolo dei Pil secondo il modello Sec2010, che implicherà un miglioramento del rapporto deficit/PIL di 0,2 punti percentuali, passando dall’attuale 3% al 2,8%, per risolvere senza ulteriori rinvii l’annosa vicenda della ‘Quota ’96′. Stiamo cambiando il Paese, dobbiamo farlo come già avvenuto per altre questioni, mantenendo fede ai nostri impegni e sanando gli errori prodotti. E’ una questione di credibilità”.

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Così la palla è nuovamente nelle mani del ministro dell’Economia, impegnato, in questi giorni, nella preparazione della prossima legge di stabilità 2015. Nel frattempo è stato indetto un nuovo sciopero generale per venerdì 10 ottobre!

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