Tfr in busta paga, Landini dice sì ma mette paletti

Il Tfr in busta paga? Prima del governo Renzi, lo scorso autunno, fu Maurizio Landini ad avanzare la proposta. Oggi, di fronte allo scetticismo di Susanna Camusso e alla contrarietà di Luigi Angeletti per l’ipotesi al vaglio dell’esecutivo, il leader della Fiom rilancia. “A determinate condizioni, credo che questa sia una delle misure che possono essere messe in campo ora”, dice. “Del resto, la discussione nel sindacato non è nuova. Fu Trentin (Bruno, ex leader della Cgil dal 1988 al 1994, ndr) il primo a sollevare il tema”.

Il Tfr – continua il suo ragionamento Landini – è salario dei lavoratori e io penso che si possa fare una cosa molto semplice: mettere in condizione ogni lavoratore di scegliere quello che vuol farne”. Il leader della Fiom Maurizio Landini, tiene aperto il fronte contro Matteo Renzi sulla modifica dell’art. 18 e sulla riforma del lavoro, ma sull’idea di anticipare in busta paga il Tfr è d’accordo con il premier.

Tuttavia, avverte il segretario generale della Fiom, “Il Tfr in busta paga non deve essere tassato più di quanto non lo sia ora: Sarebbe una str…”!

Per tutto il resto, il leader della Fiom commenta così la situazione: “Se il governo non ci ascolterà e andrà avanti a colpi di fiducia sarà sciopero generale. Contro la riforma sul lavoro noi non ci fermiamo nemmeno di fronte al fatto che il parlamento decide a maggioranza – ha detto – Quando le decisioni anche a maggioranza sono sbagliate noi dobbiamo fare il nostro mestiere”.

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Appuntamento dunque per il 25 ottobre per la manifestazione nazionale della Cgil, in attesa di verificare le mosse di Matteo Renzi e decidere definitivamente sulla mobilitazione generale. “Intanto tutta la Cgil, e credo che sia una cosa molto importante, – conclude Landini – mette in campo una manifestazione: penso che sarà davvero una grande manifestazione, una piazza che non divide ma unisce. Noi non dipendiamo né dal Pd né dal Governo, noi dobbiamo dipendere dalle lavoratrici e dai lavoratori, dai giovani e dai precari, e porteremo avanti questa battaglia di democrazia e di libertà finché non avremo ottenuto risultati seri”.

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