Il ministro Giannini ha avviato un nuovo conteggio dei Quota 96

Poco per volta è scivolata nel dimenticatoio l’annosa questione dei Quota 96 della Scuola: l’esecutivo non ne parla e questo equivale all’ennesimo stop alla speranza di alcune migliaia di docenti e di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata), rimasti incagliati nel pasticciaccio brutto dell’errore, prima politico e poi burocratico, commesso dal legislatore nella predisposizione dell’articolo 24 della legge 201 del 2011, la meglio conosciuta Riforma Fornero.

Le richieste susseguitesi in questi mesi chiedevano al governo il congedo per questi 4 mila interessati, riuscire a farli andare in pensione con le vecchie regole, ma nulla è cambiato finora, e il primo settembre sono tutti tornati a lavoro. Le speranze che qualcosa cambia con la Legge di Stabilità sono pressoché nulle, ma c’è chi spera che qualcosa possa ancora accadere nel dibattito parlamentare che seguirà la presentazione della nuova Manovra in Cdm, occasione in cui potranno essere magari presentati emendamenti ad hoc.

Solo poche settimane fa, infatti, il Ministro Stefania Giannini aveva spiegato che “nessun intervento è previsto per mandare in pensione i Quota 96 prima del termine previsto dalla legge Fornero. Saranno destinati a mansioni diverse […] A questo punto un quota 96 nel piano de #labuonascuola può rientrare non andando in pensione, ma entrando nell’organico funzionale per essere destinato a mansioni organizzative, non alla didattica frontale. Non si tratta di esodati appesi al filo della disperazione”.

È invece di due giorni fa l’accenno del Ministro ad un nuovo conteggio iniziato dal Miur, al fine di monitorare con precisione l’evoluzione del problema e valutare la possibilità di eventuali soluzioni.

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Credere e sperare ancora è davvero difficile, avere pazienza quasi impossibile, noi continueremo a tenervi informati dell’evolversi della questione.

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