Non si placano le voci contro la legge di Stabilità

Duro il commento del Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano: “Per quanto riguarda il Trattamento di Fine Rapporto in busta paga non abbiamo alcun pregiudizio sul suo utilizzo volontario: non vorremmo che a questa scelta si accompagnasse però l’aumento della tassazione per i Fondi di previdenza complementare”.

Si parla di una tassazione che passerebbe dall’attuale 11,5% al 20%. Se così fosse – sostiene Damiano – sarebbe la fine della previdenza integrativa, quella stessa che dovrebbe consentire soprattutto alle giovani generazioni di aggiungere alla pensione pubblica una pensione di natura privata. Infine, l’eventuale opzione da parte del lavoratore di inserire in busta paga il TFR sarebbe fortemente disincentivata se ad essa si applicasse la tassazione ordinaria. Aspettiamo di vedere i testi” ha concluso.

E dopo la Cgil di Susanna Camusso e la Cisl di Annamaria Furlan – pronti alla mobilitazione il 18 e il 25 ottobre – si mostra critica nei confronti della Legge di Stabilità 2015 del Governo Renzi e sui mancati interventi di riforma pensioni 2014 anche l’Uil di Luigi Angeletti.

Occorre ridurre le tasse ai pensionati e rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici in modo da rilanciare i consumi, perché proprio la contrazione dei consumi ha messo in crisi l’economia del Paese. La Legge di Stabilità 2015 varata dal Governo Renzi non prevede creazione di posti di lavoro o investimenti”, ha detto il leader della Uil al termine della manifestazione per la Ast a Terni (Umbria). “Non convince inoltre che la riduzione delle tasse vada a tutte le imprese e non a quelle che creano lavoro e fanno investimenti”.

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Persino la Confindustria ha stigmatizzato l’intervento a gamba tesa dell’esecutivo sul settore della previdenza privata come un “autogol”, con il quale si sacrifica per motivi contingenti il futuro delle persone: “Alcune ombre in materia previdenziale rischiano di rappresentare un messaggio davvero pericoloso per i lavoratori che intendono occuparsi del proprio futuro […] la modalità di questo aumento della tassazione presenta un messaggio intrinseco di corto respiro: ridurre le prospettive del futuro (pensioni) in ragione delle esigenze del presente. A conti fatti, equivale a tagliare il ramo dell’albero su cui si è seduti dalla parte del tronco”!

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