Tremonti: “Monti, sulla casa e sulle pensioni, ha fatto un inutile massacro”

E’ questo quanto sostiene Giulio Tremonti, invitato dai vertici della Banca Popolare di Sondrio a presentare la sua ultima fatica letteraria “Bugie e verità – La ragione dei popoli”.

“Monti, sulla casa e sulle pensioni, ha fatto un inutile massacro. Il signor Monti e quelli dopo di lui hanno massacrato questo Stato. C’è stata, come ai tempi di Machiavelli, la chiamata dello straniero. Oggi al nostro Paese l’Europa chiede molto di più di quanto chiede ad altre nazioni in difficoltà più di noi o come noi”.

“Nel 2011 non andava bene il governo Berlusconi? – si domanda l’ex ministro dell’Economia – Avremmo dovuto votare. È stato probabilmente un errore non andarci”.

“La crisi si è acuita negli anni – continua l’ex ministro – anche perché la globalizzazione è entrata nell’Europa e non viceversa. E l’Europa non era preparata a questo evento. Oggi, tra l’altro, è ancora l’unica a non avere dazi. E poi la Bce è banca centrale, ma solo sulla carta, non nella realtà: si rivolge, infatti, a 28 politiche diverse. Per non dire, poi, che nei trattati europei non si parla assolutamente di possibilità di crisi, se ne accenna soltanto a proposito di possibile crisi da calamità, nulla più. Al contrario i governi si trovano ad affrontare una crisi sistemica. Non siamo ancora gli Stati Uniti d’Europa, abbiamo un’enorme quantità di tendenze che dobbiamo cambiare”.

“In Italia – aggiunge il professor Tremonti – il primo colpo all’economia è stato dato dalla dottrina della catastrofe. Senza dimenticare, tuttavia, la politica sulla casa e sul lavoro che non è stata certamente salvifica. Sono radicalmente cambiati i tempi, negli ultimi 20 anni i cambiamenti sono stati velocissimi, oggi per il Belpaese non è più possibile fare come un tempo in cui si svalutava la lira per fare ripartire l’esportazione dei prodotti ‘made in Italy’ sui mercati internazionali”.

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“Oggi con l’euro – conclude – non è più possibile avere debito e deficit più alti del Pil. A complicare le cose c’è pure la demografia avversa. Poche culle. Ma non si cambia rotta con il bonus bebè. Tuttavia l’Italia può ancora farcela a uscire dal tunnel: abbiamo una forte industria manifatturiera, un esercito di partite Iva e una struttura di bilancio solida. Anche le banche italiane godono nettamente di miglior salute rispetto a tante altre straniere”.

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