Esodati: “Inps mente, i numeri non tornano”

Secondo l’Inps la vicenda esodati è sostanzialmente chiusa. A confermarlo sono stati ieri i vertici dell’Inps, il commissario Tiziano Treu e il direttore generale Mauro Nori, nel corso di una audizione al Senato in Commissione Lavoro. L’istituto ha comunicato di aver salvaguardato tutti i 162.130 esodati creati dalla riforma Fornero.

Eppure, qualcosa che non torna potrebbe esserci. Il movimento ‘Rete dei Comitati degli Esodati’ ha ricordato che, appena poche settimane fa, l’argomento esodati era stato al centro di un’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Maria Luisa Gnecchi (del Partito democratico). La risposta, fornita direttamente dall’Inps, era ben lontana dall’ottimismo di questi giorni: parlava chiaramente di altri 49 mila soggetti da salvaguardare, da qui al 2018. Un numero forse addirittura per difetto, se si considera che la stima si basava solo sulle tipologie di lavoratori previste nelle 6 salvaguardie finora varate:

La Rete dei Comitati degli Esodati si dichiara esterrefatta – si legge in un comunicato stampa – del tenore di queste parole, atte a negare la realtà del dramma ancora in corso e confermata dall’INPS stessa con le due tabelle elaborate in risposta all’interrogazione n. 5-030439 dell’On. Gnecchi, e illustrate in Commissione Lavoro il 15 Ottobre u.s. dal Sottosegretario Bobba.

I dati ufficiali contenuti in queste tabelle – prosegue il comunicato stampa della Rete – indicano esplicitamente che gli ‘Esodati’ non salvaguardati, con i requisiti di cui alla L.147/2013, nell’elaborazione che prevede la decorrenza della pensione fino al 6.1.2019 sono 49.500. Occorre però tenere presente che in queste statistiche non sono conteggiate intere categorie di ‘Esodati’ mai ricomprese in alcuna salvaguardia.

La Rete chiede, inoltre, che venga prevista nella Legge di Stabilità, attualmente all’esame del Parlamento, una precisa misura per salvaguardare almeno i 49.500 ‘esodati non salvaguardati’ accertati dalla Commissione Lavoro della Camera.

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Preannunciamo una forte mobilitazione del movimento degli esodati con l’11° presidio sotto i palazzi del potere romano per dimostrare, ancora una volta, che esistiamo e che da 3 anni  viviamo un vero e proprio dramma unitamente alle nostre famiglie” conclude il comunicato.

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