Aumento pensioni minime, non è passato l’emendamento M5S
Non è passato l’emendamento a firma del M5S che chiedeva l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro al mese mediante il dimezzamento del bonus degli 80 euro.
“Ai soggetti titolari di unico trattamento pensionistico o di più trattamenti pensionistici la cui somma degli importi percepiti, a prescindere dal requisito anagrafico, non superi la soglia di seicento euro viene comunque corrisposto un rateo integrato nella misura minima di 600 euro per dodici mensilità”, si leggeva nel emendamento targato M5S.
“Occasione persa. Volevamo migliorare le condizioni dei pensionati minimi alzando il loro assegno a 600 euro al mese. Ma governo e maggioranza ce l’hanno impedito”, così denunciano i deputati M5S dopo la bocciatura.
“Palazzo Chigi preferisce continuare a lisciare il pelo alle categorie che votano Pd senza ricadute positive sui consumi. Questo nostro emendamento, invece, avrebbe dato respiro, spinta alla nostra economia e dignità ai pensionati che vivono sotto la soglia di povertà. E’ un’altra occasione persa”, terminano gli eletti M5S alla Camera.