Esodati: Altro che ‘questione chiusa’, servirà una settima salvaguardia
La dolorosa vicenda degli esodati non si è ancora conclusa. La sesta salvaguardia è stata appena approvata con il termine di presentazione delle domande fissato per il 5 gennaio 2015. La Cgil intanto annuncia uno sciopero per il 12 dicembre nel quale, come afferma il segretario confederale Vera Lamonica, chiederà l’approvazione di una settima salvaguardia per tutelare altri 47.000 lavoratori. Si tratta di rilevazioni condotte dalla stessa Inps che prima afferma la chiusura della vicenda esodati e poi si tradisce.
“La Cgil ha sempre sostenuto che la questione deve essere risolta con una norma di principio che riconosca in maniera definitiva e strutturale il diritto alla pensione per tutti. Una norma che il governo avrebbe dovuto inserire nel disegno di legge di stabilità 2015”, afferma Lamonica e aggiunge “non si può pensare di arrivare ad una soluzione creando ulteriori disparità tra lavoratori ugualmente colpiti dalla manovra Monti-Fornero: non possono esserci diversità di trattamento per soggetti a cui sono stati negati diritti e che, a distanza di tre anni, si trovano ancora senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione”.
“E’ possibile e doveroso scrivere la parola ”fine” su questa vicenda – conclude Lamonica – ma deve esserci la volontà politica di farlo. La Cgil continuerà a lottare per i diritti di questi lavoratori, anche con lo sciopero generale del prossimo 12 dicembre”.
Parere simile esprime anche la Rete dei Comitati degli Esodati che scende in piazza – si legge in un comunicato – anche per protestare, con il massimo sdegno e la più forte risolutezza, contro i tentativi in atto nelle ultime settimane, da parte dei dirigenti INPS e di esponenti politici, di negare il drammatico perdurare dell’affaire esodati e l’esistenza di decine di migliaia di ancora non salvaguardati, (almeno 49.500 secondo gli ultimi dati diffusi dal Governo) nonostante i 6 provvedimenti di salvaguardia emanati.