Il Governo vuole riportare il tetto alle pensioni d’oro

Potrebbe essere presentato al ddl Stabilità un emendamento a firma del governo sulle pensioni d’oro. La proposta – che potrebbe essere presentata in commissione Bilancio alla Camera – chiede la modifica di una norma contenuta nella riforma Fornero, in merito ai benefici pensionistici soprattutto dei funzionari di Stato. E prevede un tetto massimo per le pensioni più ricche.

Ricordiamo che la forte polemica a riguardo è scaturita soprattutto a seguito della denuncia della Codacons, secondo la quale la “norma scomparsa” all’interno della legge 241/2011 costa allo Stato 2,6 miliardi di euro l’anno e riguarda 160 mila persone.

“La clausola di salvaguardia voluta dall’allora Ministro del lavoro Elsa Fornero – spiega Codacons in una nota – fissava un tetto alle pensioni più ricche stabilendo che, a partire dal primo gennaio 2012, i lavoratori che pur avendo raggiunto i 40 anni di anzianità decidevano di rimanere in servizio fino ai 70 o ai 75 anni, avrebbero percepito una pensione non superiore all’80% del valore dell’ultimo stipendio. Tale clausola, che di fatto poneva un limite all’importo delle pensioni erogate dall’Inps, è però misteriosamente sparita con la conseguenza che circa 160.000 lavoratori che hanno già raggiunto i 40 anni di anzianità, grazie a tale “falla” potranno contare su un incremento progressivo della pensione, il cui importo sarà addirittura superiore a quello dell’ultimo stipendio percepito”.

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Dopo le polemiche, il governo ha deciso di correre ai ripari, proponendo un emendamento che, di fatto, riporterebbe la situazione a prima del “colpo di spugna”. La maggioranza starebbe solamente aspettando le quantificazioni dalla Ragioneria Generale dello Stato per stabilire una nuova clausola di salvaguardia che non permetta più di migliorare la propria posizione pensionistica passando da un regime contributivo ad uno retributivo. Nonostante questi conteggi tardino ad arrivare, il ministro Boschi ha già autorizzato la presentazione dell’emendamento in questione.

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