Sui Quota 96 il Senato prende una pausa di riflessione
Sulla Legge di Stabilità 2015 il Senato si concede una pausa di riflessione: il testo approvato domenica sera dall’Aula della Camera, è stato trasmesso ieri a Palazzo Madama. Consultando, però, l’agenda dei lavori del Senato non compaiono tracce del disegno di legge, non si comunica nemmeno quando questo verrà preso in esame dalla Commissione Bilancio che dovrà verificare la compatibilità economica per riferire in Aula. Per ora non sono neppure previste sedute delle Commissioni che dovrebbero fornire i propri pareri alla V Commissione.
E’ probabile che questo stop sia legato ai meccanismi regolamentari del Parlamento, ma non si esclude che sia stato proprio il Governo a concordare una pausa di qualche giorno per consentire ai senatori di decidere a ragion veduta sulle molte questioni ancora aperte. Questo potrebbe riaprire le speranze per i “quota 96″, tema sul quale la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a trovare una soluzione ragionevole.
Ricordiamo che l’ordine del giorno sui “quota 96”, innanzi tutto, impegna l’esecutivo a trasmettere al Parlamento una relazione contenente la verifica del numero “effettivo” dei lavoratori in questa situazione e ad adottare “il prima possibile” il relativo provvedimento. Il problema di trovare una sistemazione ai “Quota 96” si fa anche più urgente oggi, perché nel frattempo il numero si è quasi dimezzato e l’impegno finanziario pubblico ridotto a meno di 300 milioni di euro.
Il Senato – commenta a proposito Marcello Pacifico presidente del sindacato della scuola Anief – deve prendersi le sue responsabilità, mandando in pensione i dipendenti della scuola che hanno maturato i requisiti per la quiescenza con il finire dell’anno scolastico 2011/12, ma rimasti bloccati per un errore maldestro della riforma pensionistico Monti-Fornero. Per questo motivo riproporremo al Senato gli emendamenti risolutivi, dopo aver anche intrapreso la battaglia legale ricorrendo in tribunale.