Ecco cosa cambia per Fondi pensione e casse previdenziali

L’aliquota sui rendimenti di fondi pensione e casse di previdenza sale rispettivamente dall’11,5 al 20% e dal 20 al 26%, ma viene introdotto un credito di imposta per la quota di investimenti a medio lungo termine. Quelli ossia che saranno destinati a finanziare l’economia reale.

A prevederlo è un emendamento alla legge di Stabilità, messo a punto durante una riunione tra governo e maggioranza, e che dovrebbe essere votato dalla commissione Bilancio del Senato e che corregge in parte le novità introdotte dalla manovra (ossia un’aliquota al 20% per i fondi pensione e al 26% per le Casse).

Sui fondi pensione e sulle casse di previdenza, dunque, si torna a quanto inizialmente ipotizzato quando il Governo lavorava al ddl di stabilità. In pratica, i fondi pensione e le casse di previdenza che destineranno le loro risorse in investimenti nell’economia reale del Paese potranno beneficiare di un credito d’imposta. Il credito sarà spendibile per finanziare interventi mirati ad esempio sul welfare o alla riqualificazione di immobili. Il credito, però, sarà disponibile nei limiti di spesa indicati dal Governo.

E con le modifiche del relatore arriva anche, su forte pressing parlamentare, una nuova riduzione al taglio imposto ai patronati: dagli iniziali 150 milioni, resta una sforbiciata da appena 35 milioni, e vengono ripristinati 30 milioni per incentivare la contrattazione di secondo livello. Ma arrivano anche risorse per fronteggiare i danni dell’alluvione di Genova, e nuove risorse per i lavori di ricostruzione post terremoto dell’Aquila e dell’Emilia.

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Ultimo ‘scoglio’ da affrontare quello delle partecipate locali, vista la spinta parlamentare, anche sulla scia dell’inchiesta su ‘mafia Capitale’, anche con norme specifiche sulle partecipate di Roma, legate al piano di rientro: si ragiona di rendere ancora più stringenti le norme già inserite in legge di Stabilità per fare davvero partire, come ha spiegato Federica Chiavaroli di Ncd “il piano Cottarelli”.

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