Tito Boeri è la famosa flessibilità in uscita
Passate le feste natalizie, tiene ancora banco il dibattito sulla riforma pensioni 2015. Dopo i provvedimenti e le modifiche apportate dalla legge di stabilità nei giorni scorsi, si attende ancora una riforma strutturale che possa modificare molti punti della Riforma Fornero e garantire una maggiore flessibilità per l’uscita dal mondo del lavoro.
Intanto però è arrivato Boeri alla guida dell’INPS e subito si cerca di capire come il cambiamento di timone possa influire sulle pensioni a partire dalla prossima riforma. Che tipo di mentalità ha Boeri? In che direzione potrebbero portare le sue idee? Fermo restando che lui rimane un tecnico che deve semplicemente applicare le guide imposte dal Governo, è comunque interessante conoscere il suo pensiero e le sue idee in merito alla possibile riforma pensionistica.
“Credo profondamente in tutte le cose che ho scritto” sul tema scottante delle pensioni. Così Boeri stesso ha commentato il suo nuovo incarico. Boeri non si sbilancia, dunque, né potrebbe farlo, sugli eventuali correttivi da apportare alla Riforma del 2011 ma, dato che l’economista ha scritto negli anni passati diversi articoli critici sul portale de la ‘La voce’ e sull’Espresso è piuttosto facile individuare il pensiero del futuro presidente dell’Inps in materia pensionistica.
Tito Boeri ha sempre criticato la riforma Fornero, da lui giudicata troppo frettolosa e superficiale. Dalle pagine dell’Espresso aveva chiaramente indicato che la manovra che non aveva tenuto conto di diverse categorie di lavoratori era inadeguata. Fin troppo semplice limitarsi ad alzare il requisito dell’età pensionistica senza guardare alle conseguenze. Un giudizio, il suo, che oggi trova d’accordo la maggior parte degli italiani, pensionati e no.
Al contrario, il neo presidente dell’Inps è favorevole ad una forma di pensione flessibile che permetta un’uscita dal mondo del lavoro in anticipo rinunciando a parte dell’assegno pensionistico (secondo lui circa il 2-3%). Anche in questo caso le sue idee incontrano l’approvazione di una buona fetta d’Italia.
Con la sua nomina ai vertici Inps potrebbe, dunque, venire finalmente approvata la pensione anticipata a 62 anni con premi e penalizzazioni simile alla proposta Damiano.