Fornero: Sono serena, la Corte Costituzionale dirà NO al referendum
“Sono serena e faccio fatica a pensare che la Corte Costituzionale possa avallare una pessima politica”, ha dichiarato l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero mentre cresce l’attesa per la decisione della Consulta sul sì o no al referendum. “Penso – ha aggiunto l’economista – che aver fatto balenare l’idea nelle persone che esista una strada in discesa sia irresponsabile. Ma questa è la democrazia: se il Paese decide che vuol tornare indietro su una riforma che è severa ma ha contribuito a evitare la crisi finanziaria bisognerà trovare le risorse. E’ facile dire eliminiamo una riforma considerata sgradevole. E’ molto più difficile dire come. Fino al 2020 – ha spiegato l’ex ministro – si prevede di risparmiare 80 miliardi. Se la legge viene abrogata bisogna dire con che cosa si sostituisce”.
“Credo che la Corte Costituzionale sarà coerente con la propria giurisprudenza consolidata e rispettosa di quanto disposto dall’articolo 75 della Costituzione, il quale non ammette il referendum per le leggi tributarie e di bilancio”. Lo ha dichiarato Giuliano Cazzola, economista ed esperto di previdenza. “La riforma Fornero – ha ricordato Cazzola – non era contenuta in una legge specifica, ma faceva parte integrante del decreto Salva-Italia e quindi di una complessa operazione di finanza pubblica di natura fiscale. La riforma del 2011 sta bene così”.
Anche secondo il commissario straordinario dell’Inps, Tiziano Treu, ci sono “ragionevoli motivi” per poter considerare “inammissibile” il referendum anti riforma pensioni Fornero proposto dalla Lega Nord di Matteo Salvini. Il giuslavorista ancora alla guida dell’Inps in attesa dell’insediamento ufficiale del nuovo presidente Tito Boeri ha spiegato che la riforma pensioni è materia che “inerisce alla finanza pubblica” sulla quale non sarebbero quindi ammissibili referendum. Inoltre, secondo l’ex ministro del Lavoro, gli effetti della legge Fornero sono stati già ammorbiditi con diversi interventi normativi, tra i quali l’eliminazione delle penalità sulla pensione anticipata e i tetti sulle pensioni d’oro introdotte nella legge di Stabilità 2015, oltre che le sei ‘salvaguardie’, seppur momentanee e non definitive, dei lavoratori esodati.