Furlan (Cisl): ‘Torniamo alle quote’

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, critica la riforma del credito e coglie al volo l’apertura del ministro Poletti sulla previdenza:

Occorre ripristinare una certa flessibilità in uscita e tenere conto che non tutti i lavori e non tutti i lavoratori, sono uguali: le persone hanno esigenze differenti e a 67 anni è diverso stare seduti ad una scrivania o salire su un’impalcatura. Bisogna far sì, perciò, che sia possibile andare in pensione dopo un certo numero di anni di contribuzione, in combinazione a una certa età”.

Adesso non voglio fissare soglie – aggiunge Furlan – il cui impatto sui conti pubblici va verificato, ma questa è la strada. Inoltre, si possono incentivare – con contributi figurativi o sgravi fiscali – le ‘staffette’ tra un lavoratore anziano che passa a part-time e un giovane che entra in azienda e impara un mestiere”.

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Sulla riforma delle banche popolari, infine, la segretaria della Cisl dice: “Il decreto sulle banche popolari è un errore clamoroso. Il governo farebbe meglio a occuparsi della crescita e delle pensioni. Questo sì è urgente”, e aggiunge che si tratta di un “errore eclatante da parte del governo che rischia di cancellare un’esperienza storica, molto positiva, di partecipazione nel sistema bancario. Penalizzando e mettendo a rischio proprio quegli istituti che, assieme alle Banche di credito cooperativo, meglio hanno sostenuto le imprese in questi anni di crisi. Questo sarà un altro buon motivo per lo sciopero generale dei bancari il 30 gennaio”.

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