Uilp: I pensionati hanno bisogno di certezze e non di continue minacce

I confini della povertà e del disagio si sono notevolmente estesi. I pensionati  rischiano di pagare un prezzo sempre più alto a causa di scelte di rigore poco lungimiranti e inique. Si pone, perciò, un problema di adeguatezza delle pensioni future che, già a partire da oggi, andrebbero rivalutate, così come va rafforzata l’assistenza agli anziani. E innanzitutto basta con le proposte inquietanti su presunte, nuove riforme del sistema pensionistico: abbiamo bisogno di certezze e non di continue minacce”. E’ quanto sostiene Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uilp.

“Un altro aspetto fondamentale per fare chiarezza sulla spesa previdenziale – aggiunge – è attuare finalmente una vera separazione della previdenza dall’assistenza, contabilizzare le tasse che i pensionati pagano e che sono tra le più alte d’Europa. E fornire a Istat e Eurostat i dati corretti. Così si capirebbe che non spendiamo troppo per le pensioni e troppo poco per l’assistenza; in tal modo, anche le istituzioni europee e mondiali smetterebbero di chiederci ulteriori tagli alle pensioni”.

Per il segretario dei pensionati della UIL “in questi anni, sono aumentate le diseguaglianze, si è ristretto il perimetro dei diritti e l’emarginazione sociale ha esteso la propria platea di ultimi, deboli e meno fortunati. Il sistema produttivo si sta sgretolando, si sta esaurendo la sua spinta propulsiva e la sua capacità progettuale. Per la prima volta, molti figli vivono e sono destinati a vivere peggio dei loro genitori. La sostenibilità economica e sociale di questi sistemi si basa sulla loro capacità di produrre beni attraverso il lavoro dei cittadini che vivono e si riconoscono in essi. Laddove il lavoro si riduce, diminuiscono anche i consumi, le imprese entrano in crisi, lo Stato è destinato a incamerare meno introiti, la sua legittimità e credibilità diminuiscono e inevitabilmente è destinato a non poter garantire adeguati servizi ai cittadini e alle imprese.

La Uil non intende rassegnarsi a questo processo di declino e vuole dare il proprio contributo nella ricerca della smarrita strada per lo sviluppo. Noi siamo convinti che la strada da percorrere per uscire dalla crisi non sia quella lastricata dai sacrifici né dall’ulteriore impoverimento. Al contrario, bisogna puntare su una società forte perché produttiva, fondata sul lavoro delle persone che produce benessere e migliore qualità di vita.

Occorrono provvedimenti che facilitino la trasparenza del rapporto previdenziale, permettendo a tutti una conoscenza completa della propria posizione contributiva. Bisogna infine affrontare la problematica relativa al prelievo contributivo posto a carico dei pensionati che svolgono attività di lavoro; riequilibrare il sistema attraverso una razionalizzazione delle tante e troppe diverse gestioni previdenziali presenti ed eliminare i privilegi ancora esistenti. Bisogna anche razionalizzare le diverse modalità di calcolo ancora esistenti per le indennità di buonuscita che spesso penalizzano alcune categorie rispetto ad altre. Una diversità di regole e di aliquote che non si concilia con il funzionamento del sistema. Il prelievo di solidarietà sulle pensioni elevate, e introdotto con l’ultima legge di stabilità, andrebbe meglio riconsiderato tenendo conto delle recenti pronunce della Corte Costituzionale, ed eventualmente prendendo in considerazione il reddito personale.

[jetpack_subscription_form show_subscribers_total=0 title="Iscriviti alla nostra newsletter" subscribe_text="" subscribe_button="Registrami alla newsletter"]

Infine, intervenire sul sistema di individuazione dei coefficienti di trasformazione: introdurre i coefficienti per coorti di età eliminando il sistema implicito di disincentivi alla permanenza al lavoro. Perciò – conclude Tortorelli – invitiamo il neo presidente dell’Inps Boeri a cominciare ad attuare questi provvedimenti, invece di pensare a fare nuovamente cassa con le pensioni di chi ha lavorato per anni e pagato decenni di contributi”.

Rate this post