Gli Esodati lanciano la mobilitazione per una settima salvaguardia
Lettera:
Stante le svariate dichiarazioni del Ministro Poletti totalmente divergenti dagli impegni da lui assunti la scorsa estate nell’ultimo incontro avuto con una delegazione della Rete dei Comitati;
stante la mancanza totale di risposta alle reiterate richieste d’incontro rivoltegli successivamente dalla Rete;
stanti le gravi dichiarazioni del neo Presidente dell’INPS Boeri per il quale le risorse del “Fondo esodati”, creato con la L 228/2012, sono da destinare ad altri soggetti, visto che considera irrilevanti e quindi inesistenti gli almeno 49.500 “esodati non salvaguardati”, stimati dallo stesso Istituto che è stato chiamato a presiedere e certificati poi dal Governo al Parlamento in risposta all’interrogazione dell’On. Gnecchi;
stanti le mancate risposte del Governo e del Presidente Renzi ai ripetuti appelli degli “esodati” non ancora salvaguardati ed il rifiuto ad incontrare una loro delegazione;
stante la preoccupante iniziativa della Commissione Lavoro del Senato che anziché chiedere la vera consistenza degli “esodati” all’INPS, alle Direzioni del Lavoro ed ai Tribunali del Lavoro depositari dei numeri e di tutte le situazioni degli “esodati” intende condurre una sua indagine on-line alla quale potranno accedere ben pochi “esodati” interessati e colpiti da una fra le più inique manovre sulle pensioni della nostra Repubblica;
La Rete dei Comitati ha deliberato di attivare un’urgente mobilitazione di TUTTI i suoi aderenti con un preciso programma di iniziative volte a rimettere all’ordine del giorno del Governo, del Parlamento e dell’opinione pubblica il dramma irrisolto degli “ESODATI”, affinché abbia fine la latitanza dell’intero Governo nell’agire concretamente per assicurare la salvaguardia a tutti gli “esodati” rimasti fuori dai 6 provvedimenti finora attuati, ma insufficienti.
Si inizia con un Presidio al Ministero del Lavoro per il 9 aprile, dalle ore 9, per ottenere un incontro con il Ministro Poletti o suoi Sottosegretari, ai quali si intende chiedere chiarimenti sulla situazione, e precisi impegni di sostegno perché la 7′ salvaguardia, in presentazione alla Camera, possa ricomprendere almeno i 49.500 sopracitati, e perché non si consenta in alcun modo un suo stralcio con forme di intervento assistenziale di qualunque tipo. Lo Stato ha rotto un Patto con i suoi cittadini-esodati e questa ingiustizia può e deve essere sanata solo con la restituzione previdenziale a questi ex lavoratori del loro diritto alla pensione con le regole ante riforma Monti-Fornero.
La mobilitazione continuerà fintanto che Governo e Parlamento non risolveranno definitivamente il dramma degli “esodati non salvaguardati” ad iniziare proprio da quei 49.500 che si chiede vengano salvaguardati con urgente provvedimento prima dell’estate 2015″.
Per la Rete dei Comitati degli Esodati
Francesco Flore