Lamonica (Cgil): Per noi è inaccettabile il ricalcolo contributivo
“L’accesso alla flessibilità in uscita, solo con il ricalcolo interamente contributivo della pensione, è un’ipotesi inaccettabile. Limiterebbe a pochi la possibilità di anticipare, e sulla grande platea dei lavoratori e delle lavoratrici calerebbe il ricatto pesante di un taglio molto consistente del valore della prestazione”, dice la segretaria confederale della Cgil vera Lamonica.
“In assenza di un confronto di merito – continua – il dibattito sulle possibili modifiche al sistema previdenziale ha assunto una piega preoccupante”.
“Si sta svolgendo una campagna che desta sconcerto e preoccupazione, con effetti sociali devastanti. La Cgil – aggiunge – ribadisce l’urgenza e la necessità di un confronto con il governo, che affronti le questioni in maniera organica e individui le priorità. La riforma Fornero va cambiata, perché è iniqua, penalizza i giovani e le donne, irrigidisce oltre misura il mercato del lavoro, continua a produrre esodati e rende insostenibile la permanenza al lavoro per chi svolge impieghi gravosi”.
“Si tratta di porre riparo a una delle leggi più ingiuste e sbagliate che si ricordino, e ciò si può fare attraverso l’uso di una parte delle immense risorse da essa sottratte alla previdenza: 300 miliardi entro il 2060. Quello che non può accadere, è che tutto si risolva ancora una volta scaricando sulle spalle di chi lavora i costi di un’operazione che, così strutturata, servirebbe solo alle imprese per liberarsi dei lavoratori maturi, rendendoli più poveri. La flessibilità va fatta senza ulteriori penalizzazioni”, conclude Lamonica.