D’Anna (GAL): No al decreto pensioni
“Il gruppo Gal vota contro questo provvedimento, io mi asterro’. Non mi trovo d’accordo ne’ con i socialisti che fanno i liberali, ne’ con i liberali che votano come dei socialisti. Dobbiamo dare a milioni di pensionati 18 miliardi di euro di arretrati. Tutte le opposizioni si sbracciano nell’invocare il maggiore esborso possibile da parte del governo, ma non ho sentito una sola parola su dove intendano prendere questo denaro. Nella maggioranza, di converso, si cerca di limitare i danni derivanti dagli esborsi medesimi, come se restituire il maltolto ai pensionati costituisse una qualche cosa da delimitare a prescindere”.
Cosi’ il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Liberta’.
“La sentenza della Corte – spiega – mette in evidenza che il sistema pensionistico italiano e’ ancora sperequato, che non possiamo piu’ permetterci dal punto di vista economico di erogare pensioni a milioni di italiani con il metodo retributivo addossandone il costo alle generazioni future. Se e’ vero che la prima voce di spesa per lo Stato che incassa 630 miliardi di tasse e’ la spesa per le pensioni che ammonta a 300 miliardi occorre porre in essere una radicale riforma dell’esistente anche dei diritti cosiddetti acquisiti”.
“Se la seconda voce di spesa di 166 miliardi di euro e’ per il pagamento di 4 milioni di dipendenti statali che continuiamo a pagare per la sola giornata di presenza, e’ chiaro – termina – che vi e’ l’urgenza di proporre anche una radicale riforma della struttura, delle funzioni e dell’organizzazione dell’apparato pubblico. Senza queste riforme di sistema continueremo a pretendere che i pannicelli caldi possono essere un’adeguata cura alla grave crisi economica che impedisce ai giovani di trovare un adeguato futuro”.