Barbagallo: Puntiamo ancora sulla flessibilità in uscita

«Io sulla flessibilità in uscita ci conto ancora: bisogna consentire ai lavoratori di andare in pensione, volontariamente, in una fascia di età compresa tra i 62 e i 67 anni».

Così il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, nel corso della trasmissione Agorà.

«Noi pensiamo che una vera riforma debba dare stabilità ai giovani e flessibilità in uscita agli anziani e consentire a questi ultimi, piuttosto che ai giovani, di svolgere lavori socialmente utili».

Barbagallo, poi, ha anche risposto a una domanda sulla vicenda delle pensioni dei sindacalisti. «Facciamo subito una premessa: se ci fossero delle illegalità bisognerebbe colpire tutti, compreso i sindacalisti che sbagliano. Mi fa specie che proprio Treu che ha fatto quella norma dica che ci sono abusi: lui e il Parlamento hanno votato quella legge. Ciò detto, voglio portare la mia esperienza personale».

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«Io sono uscito nel 1973 dalla Fiat di Termini Imerese come distaccato retribuito dall’azienda perché ho fatto il responsabile unico FLM di Termini – ha detto. Ero un operaio specializzato, poi la FLM mi ha riconosciuto il ruolo di quadro e mi ha dato un incremento salariale aggiuntivo a quello dell’azienda di 30mila lire: non dovevo forse pagare le tasse e i contributi? Se avessi continuato a lavorare in Fiat, molto probabilmente, avrei fatto carriera in azienda: sono invece diventato dirigente sindacale. Qui ci sono burocrati che prendono fior di soldi: Boeri guardi a quanto percepisce lui».

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