Camusso: Aspettativa di vita non è l’unico criterio per la flessibilità
“Sull’ipotesi di pensione anticipata per disoccupati e esodati quello dell’aspettativa di vita non può essere l’unico criterio di valutazione”.
Così il segrtario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine del comitato direttivo della Cgil Lombardia riunito a Expo 2015.
“Se l’unico criterio è l’aspettativa di vita, allora facciamole per mestieri e scopriremmo che sono profondamente diverse tra chi stacca le cedole e chi sta all’altoforno”.
“Apprendo che il governo avrebbe deciso di fare delle cose. È un rimpallo quotidiano tra un ministro e l’altro, se intervenire o non intervenire. Se il tema è il rapporto con l’Europa la si può risolvere con una battuta: se si può contrastare l’Europa per togliere la tassa sulla casa non si capisce perché non si possa farlo sulle pensioni. Il tema che dobbiamo affrontare nel ragionamento sulle pensioni è quello delle condizioni dei lavoratori e la prospettiva dell’occupazione giovanile. La risposta che bisogna dare all’Europa è che la disoccupazione non permette la crescita e lo sviluppo del Paese” ha aggiunto Camusso.
Infine riguardo all’eventuale rimozione del cosiddetto ‘gradino blocca turnover’ la sindacalista ha sottolineato che “può voler dure tutto e niente. Può voler dire che si innesta un serio procedimento di flessibilità, allora siamo pronti a discutere perché è una norma che riguarda il rapporto tra qualità del lavoro, età del lavoro e tempo di lavoro, oppure può voler dire un provvedimento solo per alcuni. Sono mesi che chiediamo al ministro Poletti un’occasione per provare a discutere e confrontare le ipotesi. Questa cosa non c’è mai stata”.