La verità sugli Esodati
Lettera
Vorrei riepilogare la situazione del fondo esodati. Sulla carta ci sono i famosi 11.600 milioni della legge 228/2012. Un miliardo e 600 milioni dicono servano per la settima salvaguardia fino al 6 gennaio 2017, che nel ddl ha dentro sì esodati, ma anche quota 96, ferrovieri, marittimi e un numero elevato di legge 104. Poi viene lasciato tutto nel vago devastante su cosa faranno dopo per i due anni successivi sebbene ci siano i 3 miliardi e 300 milioni risparmiati nelle sei salvaguardie.
Ne sono stati salvati 114.000 e già pensionati 78.000. Ora si attende di sapere in questo guazzabuglio di interviste e vari deliri dei politici come pensano di salvare altri 49.500 esodati che ne hanno diritto, se con l’accetta per mettere dentro svariate altre categorie non esodate o facendo solo ciò che è equo e civile: usare davvero tutte le risorse rimaste – quei 3 miliardi e oltre – nel fondo esodati per quelli veri, trovando fondi per le altre criticità che pur devono trovare risposta, ma stanno ancora lavorando.
Il punto cruciale è questo e la nostra rivendicazione dopo 4 anni è chiudere il dramma esodati con le riserve del fondo che sono più che sufficienti per 49.000 persone. Poi che li stanzino a Natale o Pasqua o per il compleanno di Damiano oPoletti o del commesso della Camera non è importante! Importante è salvaguardare tutti gli esodati del transitorio 2011/2018 avendo certezza delle rimanenze sul fondo senza firmare, come ha fatto una onorevole, un ddl con dentro categorie che non sono esodate. Bisogna impedire pericolosissime emorragie e giungere alla fine del transitorio, il 6 gennaio 2019, evitando che la lotta continui a essere estenuante per chi si ritrova senza un euro. Questo disastro sociale non si può più tollerare.
Elide Alboni