Poletti promette ancora sulla Flessibilità in Uscita ma gela gli Esodati ‘capitolo chiuso con la Settima Salvaguardia’
“Quello che abbiamo valutato si potesse fare sulle pensioni è nella legge di stabilità. Io, in particolare, credo molto nel part-time per gli ultimi tre anni di vita lavorativa. Dobbiamo valorizzare i modelli organizzativi che consentano lavoro più flessibile nella parte finale del proprio lavoro”. Così il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in una intervista raccolta ieri sul Sole 24 Ore.
Taglio Boeri alle pensioni sopra i 3.500 euro lordi
“E’ una sua idea – risponde Poletti – Nessun problema. Ma credo sia chiaro che l’Inps ha la funzione di gestire il sistema previdenziale, mentre la responsabilità delle decisioni è del Parlamento e del Governo. Le cose sono molto chiare”.
Esodati
“Siamo arrivati vicini alla conclusione di questa situazione. Dobbiamo sapere che ci sono casi che non andrebbero inserite nella tipologia degli esodati, sono gruppi di lavoratori che con la legge Fornero si sono visti modificare in modo forte la loro condizione e quindi vorrebbero superare quella riforma e tornare a condizioni precedenti. Ma questo non è possibile farlo attraverso la logica dei veri esodati. Qui c’è un problema diverso”.
Flessibilità in uscita
“Nell’arco del 2016 saremo in grado di fare una proposta sulla flessibilità in uscita dal lavoro. Non siamo stati ancora così bravi da riuscire a risolvere questo problema, che è figlio anche del fatto che la contabilità dello Stato deve avere una copertura nell’anno in cui si realizza. Le operazioni troppo semplici rischiano di essere ingiuste. Qualsiasi soluzione sul tema deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, quindi eventuali ritocchi devono essere compatibili con una vita dignitosa, e che stia dentro il bilancio pubblico”.