Berlusconi: Pensioni minime a mille euro
“Applicheremo la flat tax al di sopra dei 12mila euro, si pagheranno il 20/23/24%”, dice Silvio Berlusconi, che così rilancia il “nostro programma liberale di sempre insieme acose nuove che sono venute fuori, inserite e tutte possibili. Abbiamo pensato – ha aggiunto – a un aumento a 1.000 euro della pensione: con meno non si vive dignitosamente”. Prevista anche la chiusura di Equitalia. Così Silvio Berlusconi con una telefonata a militanti e dirigenti azzurri riuniti a Imola.
«Abbiamo messo un capitolo per la riforma della giustizia – ha proseguito Berlusconi – ancora una volta con un pò di disciplina delle intercettazioni, della custodia preventiva, del diritto alla legittima difesa. Se qualcuno che sta compiendo un reato entrando in un appartamento per rubare o rapinare viene ucciso è soltanto colpa sua».
«Vedere che questi magistrati vedono in chi va a rubare la vittima della società – ha osservato – e nel padrone di casa un capitalista e mettono sotto accusa il capitalista, è una cosa assolutamente inaccettabile e qui dobbiamo cambiare la legge. Quindi l’adozione della cauzione come in America, i processi devono iniziare e finire, non si può arrivare ai tempi infiniti di adesso».
«Il processo è già una condanna e quindi non si può andare avanti in questo modo, non si può andare avanti con l’appellabilità da parte dei Pm delle sentenze di assoluzione. Uno che è stato dichiarato innocente non può più esser richiamato in giudizio».
«Via l’imposta sulla casa – ha poi detto ancora -, via l’imposta sulle successioni, via all’irap alle imprese, riduzione della spesa pubblica, no alla autorizzazioni preventive se uno vuole costruire qualcosa, aprire un ristorante lo fa».
«E poi una cosa che fa scattare i piedi quando la si dice in questi focus group con persone che non hanno votato – ha concluso – la chiusura di Equitalia. E qua non ho ancora trovato nessuno che si sia alzato da un tavolo con un funzionario di Equitalia e che abbia avuto l’impressione di essersi trovato di fronte non a uno Stato giusto ed amico ma uno Stato ostile o addirittura nemico».