Cgil: Le pensioni sono di nuovo sotto attacco

“Le pensioni sono di nuovo sotto attacco, è indispensabile reagire per impedire la cancellazione definitiva dei diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. La pensione è “una retribuzione differita” e non sono “soldi per un consumo differito” come vorrebbe il nuovo presidente dell’Inps. Dopo ben 8 “riforme” e centinaia e centinaia di miliardi tolti al mondo del lavoro, vogliono distruggere la pensione pubblica come diritto costituzionale e trasformarla in costo come vuole l’Europa”.  Così il sindacato di opposizione interna alla Cigl “Il sindacato è un’altra cosa” – opposizione in Cgil”.

“Vogliono metterci contro i giovani rompendo il patto generazionale tra padri e figli, ma non fanno nulla per impedire il lavoro gratuito, la precarietà e la disoccupazione, continuano a sponsorizzare i “fondi pensione” (che sono molto utilizzati per investimenti all’estero) e mantenere il calcolo contributivo che, con salari da fame, consegneranno ai giovani pensioni da miseria anziché intervenire sul fisco che in Italia, sulle pensioni, è il più alto in Europa”.

“Noi vogliamo l’unità di interessi con le giovani generazioni:

  • non è più rinviabile la separazione tra assistenza e previdenza (chi non ha pagato è giusto che sia aiutato dalla fiscalità generale, sono i comuni, adeguatamente finanziati dallo Stato che devono aiutare i poveri o chi ha versato poco);
  • la pensione deve essere soltanto pubblica, i vari fondi privati e contrattuali perdono capitale e non saranno e non possono essere il futuro”
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ed inoltre:

  • NO al lavoro gratuito e alla precarietà, facciamo posto ai giovani con la riduzione dell’orario di lavoro;
  • ripristinare le pensioni di vecchiaia a 60 anni, quelle di anzianità a 40 anni di lavoro, prima ancora per i lavori faticosi;
  • bisogna tornare al calcolo della pensione con il sistema retributivo a ripartizione, altrimenti consegniamo alla miseria intere generazioni di giovani. Bisogna intervenire con la riduzione del fisco sulle pensioni medie e basse;
  • deve esistere un sistema automatico di recupero dell’inflazione per le pensioni che non superano i 5.000 euro lordi”.
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