Prepensionamento a Quota 97 obiettivo prioritario del 2016?

“Renzi ha elencato la corsa ad ostacoli che dovranno superare l’Europa ed il Governo nel 2016 e ha individuato alcune priorità: la riforma della Pubblica Amministrazione, quella costituzionale e la mozione di sfiducia del 19 gennaio prossimo. Non vorremmo che il premier dimenticasse di aver promesso che nel 2016 si sarebbe affrontato il tema della flessibilità delle pensioni”. Così il presidente del­la Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, dalle pagine del Tempo.

“Siamo contenti che il Presidente dell’Inps abbia confermato, ancora ieri, di condividere la proposta di flessibilita’ delle pensioni. Dovrebbe solo, per onesta’ intellettuale, ricordare che, prima della sua elaborazione, era gia’ stata depositata nella scorsa legislatura una proposta del Pd (primi firmatari Damiano, Baretta e Gnecchi) che e’ attualmente incardinata ed in discussione alla Commissione Lavoro della Camera (4 anni di anticipo, 35 di contributi e l’8% massimo di penalizzazione; 41 anni di contributi per i precoci)”.

“La proposta elaborata alcuni mesi fa dall’Inps – spiega – non e’ nient’altro che la riproposizione dell’impianto di quella legge. Condividiamo quello che ha affermato Boeri: per i primi 4 anni (anticipo dagli attuali 66 anni e 7 mesi ai 62 anni e 7mesi) ci saranno i costi dovuti all’erogazione anticipata dell’assegno pensionistico, ma per i successivi 19 (dai 66 anni e 7 mesi fino all’aspettativa di vita media di 85 anni), ci saranno i risparmi dovuti al taglio permanente della pensione fino ad un massimo dell’8%”.

“I nostri conti hanno infatti dimostrato da tempo che, in questo modo, il provvedimento e’ a costo zero. Ci aspettiamo quindi il sostegno dell’Inps in questa battaglia che puo’ favorire l’occupazione dei giovani e che sara’ la nostra priorita’ del 2016. Oltre all’unico dato fornito dal Presidente dell’Inps, nel corso di una audizione, sul costo del nostro disegno di legge, circa 8 miliardi (cifra per noi inattendibile), abbiamo chiesto al ministero del Lavoro di fornirci tabelle esaustive e dettagliate sulle coperture finanziarie e, come Commissione lavoro, siamo pronti a fornire tutte le spiegazioni necessarie sull’interpretazione da dare ad ogni singolo comma della nostra proposta di legge al fine di prevenire ad un calcolo dei costi attendibile e condiviso”.

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“L’argomento decisivo per sostenere l’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale è molto semplice: non è possibile portare i lavoratori ad una età di pensione di 66 anni e 7 mesi a partire dal primo gennaio di quest’anno (69 anni e 10 mesi nel 2043 a causa del progressivo aumento della speranza di vita) e sostenere, contemporaneamente, che si vuole fare una politica per i giovani. Aziende popolate da anziani non solo saranno meno produttive, innovative e competitive, ma escluderanno i giovani e li faranno restare disoccupati. Non sempre obbedire al dogma della quadratura dei conti, come vorrebbero i burocrati liberisti dell’Europa, aiuta il Paese a crescere ed i giovani a costruirsi un futuro”, conclude.

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