Damiano: Inaccettabile il veto dell’Ue, la Pensione Anticipata garantisce la sostenibilità fiscale

“Da Bruxelles arriva il “Rapporto sulla sostenibilità fiscale 2015″ nel quale si sostiene che i conti dell’Italia sono in ordine a condizione che ci sia la “piena attuazione” delle riforme del sistema pensionistico. Ancora una volta l’Italia dovrebbe reggersi in piedi a spese dei pensionati. Noi, invece, chiediamo al Governo di introdurre nel 2016 il criterio della flessibilita’ previdenziale, correggendo la “riforma” Fornero”. Così Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera a margine dei lavori sulla flessibilità previdenziale proseguiti ieri in Commissione in sede di Comitato Ristretto.

“Vorremmo anche – spiega Damiano – che i conti sull’incidenza della spesa previdenziale sul PIL, fossero depurati dai 43 miliardi di tasse pagate nel 2013 sulle pensioni e dagli esborsi per l’assistenza. Si scoprirebbe che il 15,3% calcolato dall’Istat scenderebbe al 10,7%, allineando la nostra spesa a quella degli altri Paesi europei. Correggere il sistema previdenziale con la flessibilità si può”.

“Le proposte dei parlamentari del Pd della Commissione Lavoro della Camera sulla flessibilità delle pensioni – continua Damiano – sono chiare, non pasticciate e depositate già dalla scorsa legislatura. Siamo anche in grado di dimostrare a Renzi che sono a costo zero e che anticipando la pensione di 4 anni (con 35 di contributi e l’8% di penalizzazione), si possono, con il turnover, aprire le porte delle aziende ai giovani”. Sulla proposta Boeri Damiano precisa come sia inaccettabile pensare ad un taglio delle pensioni inferiori a 2-3 mila euro netti al mese.

[jetpack_subscription_form show_subscribers_total=0 title="Iscriviti alla nostra newsletter" subscribe_text="" subscribe_button="Registrami alla newsletter"]

L’ex Ministro del Lavoro ricorda comunque che “con la legge di Stabilità sono stati salvaguardati altri 31.300 lavoratori ed è stata prorogata di un anno l’opzione donna in favore di altre 36.000 lavoratrici”. Rimangono, tuttavia, da tutelare e salvaguardare ancora circa 20mila lavoratori che con il vecchio sistema avrebbero maturato i requisiti necessari al 2018.

Rate this post